11 famiglie, 20 adulti, 22 minori e un disabile 

Spesso si parla dell’impegno dei cattolici in politica, se gli venga dato abbastanza spazio o no, a volte alcuni di questi politici cattolici ritengono a torto o a ragione di non essere abbastanza valorizzati anche in termini di ruolo.

Diciamo che questo tipo di problemi non turbano molto Piergiacomo Baroni, consigliere comunale di Novara di Demos, Democrazia Solidale, il piccolo partito solidaristico nato per volontà di alcuni militanti della Comunità di S. Egidio. 

Direi che a Baroni sono estranee anche molte esigenze comuni a molti politici cattolici e laici: avere molto consenso e quindi per avere il consenso dei più lisciare il pelo alla maggioranza , dire cose che la maggioranza pensa e desidera ascoltare ,apparire giusti a tutti i costi.

Baroni infatti ha deciso di mettere al centro la causa degli ultimi cioè dei più poveri che non hanno case magari acquistate a prezzo di sacrifici durissimi e che ogni giorno devono difendere da ladri, tasse, necessità di manutenzioni.

Sono certamente una minoranza perché fortunatamente a Novara la maggioranza è fatta di proprietari di case, anche solo della propria o che integrano redditi modesti con affitti.

Se poi i poveri  sono magari degli occupanti abusivi di case popolari, 20 adulti e 22 bambini, un disabile,  che oggi dovranno essere demolite per farne di nuove e il Comune li deve sfrattare la cosa si fa molto complicata.

Certamente  non hanno molta  solidarietà se non addirittura zero solidarietà.

Baroni però non si sofferma su colpe ed errori degli occupanti e non li nega, sa per esperienza, perché è una vita che conosce i più poveri, che i poveri sono spesso poveri anche a causa dei loro errori , non solo quelli della società e che, soprattutto, non sono spesso impeccabili ma in difetto eppure permangono uomini e cittadini e padri e madri e hanno bisogno e perfino diritto ad avere un tetto sulle testa come famiglia e non solo un posto letto individualmente in un dormitorio separandoli come famiglie.

La causa dei poveri, in una città di gente che lavora e paga e pensa che lo Stato faccia poco per loro anzi a volte ne sia nemico, è la causa più impopolare che possa esistere. 

Eppure il consigliere comunale Baroni, cattolico non solo la domenica, pensa che la sua priorità debba essere questa: dare un tetto alle famiglie che verranno sfrattate dalle case che hanno occupato anche se la maggioranza di noi storcerà il naso perché vorrebbe altre priorità , perché vorrebbe essere lui sempre la priorità della politica.

Baroni sfida il senso comune e il populismo di chi ha una casa ce l’ha e non vuole sentirne molto di chi ha una casa invece nonl’ha.

Nella sua incessante battaglia c’è qualcosa di evangelico , di antico e perciò sempre nuovo e rivoluzionario.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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11 famiglie, 20 adulti, 22 minori e un disabile 

Spesso si parla dell’impegno dei cattolici in politica, se gli venga dato abbastanza spazio o no, a volte alcuni di questi politici cattolici ritengono a torto o a ragione di non essere abbastanza valorizzati anche in termini di ruolo.

Diciamo che questo tipo di problemi non turbano molto Piergiacomo Baroni, consigliere comunale di Novara di Demos, Democrazia Solidale, il piccolo partito solidaristico nato per volontà di alcuni militanti della Comunità di S. Egidio. 

Direi che a Baroni sono estranee anche molte esigenze comuni a molti politici cattolici e laici: avere molto consenso e quindi per avere il consenso dei più lisciare il pelo alla maggioranza , dire cose che la maggioranza pensa e desidera ascoltare ,apparire giusti a tutti i costi.

Baroni infatti ha deciso di mettere al centro la causa degli ultimi cioè dei più poveri che non hanno case magari acquistate a prezzo di sacrifici durissimi e che ogni giorno devono difendere da ladri, tasse, necessità di manutenzioni.

Sono certamente una minoranza perché fortunatamente a Novara la maggioranza è fatta di proprietari di case, anche solo della propria o che integrano redditi modesti con affitti.

Se poi i poveri  sono magari degli occupanti abusivi di case popolari, 20 adulti e 22 bambini, un disabile,  che oggi dovranno essere demolite per farne di nuove e il Comune li deve sfrattare la cosa si fa molto complicata.

Certamente  non hanno molta  solidarietà se non addirittura zero solidarietà.

Baroni però non si sofferma su colpe ed errori degli occupanti e non li nega, sa per esperienza, perché è una vita che conosce i più poveri, che i poveri sono spesso poveri anche a causa dei loro errori , non solo quelli della società e che, soprattutto, non sono spesso impeccabili ma in difetto eppure permangono uomini e cittadini e padri e madri e hanno bisogno e perfino diritto ad avere un tetto sulle testa come famiglia e non solo un posto letto individualmente in un dormitorio separandoli come famiglie.

La causa dei poveri, in una città di gente che lavora e paga e pensa che lo Stato faccia poco per loro anzi a volte ne sia nemico, è la causa più impopolare che possa esistere. 

Eppure il consigliere comunale Baroni, cattolico non solo la domenica, pensa che la sua priorità debba essere questa: dare un tetto alle famiglie che verranno sfrattate dalle case che hanno occupato anche se la maggioranza di noi storcerà il naso perché vorrebbe altre priorità , perché vorrebbe essere lui sempre la priorità della politica.

Baroni sfida il senso comune e il populismo di chi ha una casa ce l’ha e non vuole sentirne molto di chi ha una casa invece nonl’ha.

Nella sua incessante battaglia c’è qualcosa di evangelico , di antico e perciò sempre nuovo e rivoluzionario.

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