Libertà, Uguaglianza e Fraternità, i principi della Rivoluzione Francese la cui data di inizio si fa risalire al 14 luglio 1789.
Libertà vale ancora per troppe poche persone al mondo: troppi in troppi Paesi vengono imprigionati ed uccisi, licenziati per aver espresso le proprie idee, pregato un Dio o essersi dichiarati atei, aver scritto e stampato qualcosa che non va alle autorità politiche o religiose .
L’uguaglianza è ancora meno praticata: arrivare ai più alti livelli dell’istruzione, avere più o meno le stesse cure mediche, potere difendere i propri diritti in un tribunale in modo efficace o addirittura una casa, l’acqua, il cibo sono realtà in cui ancora oggi ci sono grandi differenze di partenza e di arrivo secondo le possibilità economiche e di status.
Infine la Fraternità, la virtù repubblicana più difficile e meno sentita: ci si sente meno o per niente fratelli di chi viene da un altro Paese, ha un altro colore della pelle, un’altra cultura.
La più grande rivoluzione della storia, dopo quella cristiana di cui ha cercato di inverare ed attuare istanze e valori negati anche dalla stessa Chiesa, i cui effetti sono stati più profondi e duraturi della rivoluzione di Ottobre, è ancora attualissima, come in quei giorni di Parigi così lontani nel tempo .