Quando Giorgia Meloni vinse con un grande risultato per il suo partito, superiore alla somma dei voti di Forza Italia e Lega, Berlusconi rivendicò con forza il suo ruolo nella coalizione di centrodestra.
Senza di me e Forza Italia disse il governo sarebbe un governo di destra , percepito come illiberale, antieuropeista, non affidabile.
Ora questa tesi in pochi giorni è stata demolita dallo stesso Berlusconi .
Berlusconi non ha perso occasione perfino ad urne regionali ancora aperte per distinguersi dalla linea occidentale ed atlantista della Meloni sull’Ucraina , arrivando a sposare in toto l’interpretazione del suo amico Putin sulla guerra, arrivando a rompere con il Partito Popolare Europeo di cui fa parte Forza Italia.
Inoltre ha cercato e cerca sul bonus 110 per l’edilizia di smarcarsi dalla decisione del Governo di chiudere per sempre sulla cessione dei crediti fiscali per evitare di andare fuori dai vincoli europei sul debito pubblico.
In sostanza abbiamo la Meloni che si è assegnata il ruolo di leader europeo ed occidentale , in linea con le altre democrazie occidentali e attenta all’equilibrio dei conti pubblici , insomma una statista moderata e liberale mentre Berlusconi si caratterizza come un esponente della destra populista.
Un totale rovesciamento delle parti che spiazza lo stesso obbiettivo del Terzo Polo di Renzi e Calenda di stabilire un asse con Berlusconi a meno che non decidano di sostituirlo come nuova gamba di centro del centrodestra.