Davanti alla Guerra tutto il pollaio di casa nostra appare patetico e piccino.
I ragazzi che vanno allo scontro con la polizia, i No vax che manifestano contro irreali dittature, le liti dentro il Governo, perfino cose serie come il ritorno dell’inflazione e l’aumento dei prezzi si relativizzano, parecchio.
La Guerra, quella vera, non solo la cyberguerra virtuale, quella vera con i carri armati e le bombe, con i soldati e le soldatesse che muoiono e perdono un arto o due, con le case e le fabbriche e anche gli asili che vengono distrutte in un minuto, con i bambini che muoiono, gli anziani che devono fuggire dalle loro case, le code degli sfollati, i campi profughi , nessuno che li vuole raccogliere, gli aiuti della Croce Rossa.
Questa volta la Guerra non nel cuore dell’Africa, sulle montagne dell’ Afghanistan , nei deserti del Kuwait e nemmeno in Israele.
È qui da noi, a pochi passi da noi, nel cuore dell’ Europa, ai confini con la Germania, la Lituania, la Polonia, con il rischio che la Guerra si possa estendere, allargare , portarci dentro prima che ce ne accorgiamo, ce ne rendiamo conto, ci prepariamo, senza sapere dove può arrivare, in un’Europa piena di armi nucleari anche qui da noi ad Aviano.
La Guerra in cui ogni città italiana ci sono donne ucraine e russe che badano ad anziani italiani, centinaia di migliaia, e intanto pensano cosa sarà del mio Paese, della mia casa, dei miei figli, di mio marito , dei miei genitori e fratelli, dove saranno, staranno combattendo ? e se muoiono non li vedrò, mai più .
Era da 70 anni che in Italia, tranne qualche centinaio di famiglie italiane che attendono i loro cari impegnati all’estero in missioni militari in contesti pericolosi, spesso viste male da una altra parte degli italiani, che non c’era così tanta gente che piangeva, tremava, pregava per i propri figli e mariti in Guerra, ora c’è… è la Guerra
E anche noi che la Guerra l’abbiamo vista solo in Tv e dai racconti dei nonni non sappiamo veramente cosa dire e cosa fare, non ci resta che pregare.