Elitarismo pericoloso come il populismo

Molti ritengono che uno dei pericoli più gravi per la democrazia anche in Italia sia il cosiddetto populismo. 

Certamente il populismo come ricerca di un filo diretto fra il Capo, del governo e del partito, e l’elettorato rifiutando la mediazione del Parlamento, dei partiti democratici, dei corpi intermedi come i sindacati e le organizzazioni imprenditoriali, l’indipendenza della magistratura e della stampa, svuota la democrazia, come  il negare per principio il valore del merito, della competenza e delle specializzazioni in politica e nella società.

Il populismo si nutre di demagogia, di facili promesse, di ricerca del consenso per il consenso, di capri espiatorii e nemici .

Non meno pericoloso però è l’elitarismo, cioè la manipolazione della democrazia per favorire e difendere gli interessi di limitate elites politiche ed economiche.

Il voler riduzioni fiscali soprattutto per chi già gode di redditi elevati, l’aumento degli stipendi per i più alti e già più pagati dirigenti statali.

Il rifiuto pregiudiziale di sussidi per chi momentaneamente è privo di lavoro e reddito, un’attenzione spasmodica a garantire che l’azione della magistratura non leda le posizioni e gli interessi di chi ha potere e non costringa ad una sempre maggiore trasparenza nei rapporti tra mondo degli affari e politica e il suo finanziamento, l’accreditare l’idea di una morale diversa e particolare da quella degli uomini comuni per chi ha le maggiori responsabilità politiche ed imprenditoriali.

Una politica asservita alle elites è pericolosa per la democrazia quanto se non più del populismo negando le sua base nell uguaglianza sempre maggiore dei cittadini e finendo con l’alimentare lo stesso populismo .

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Elitarismo pericoloso come il populismo

Molti ritengono che uno dei pericoli più gravi per la democrazia anche in Italia sia il cosiddetto populismo. 

Certamente il populismo come ricerca di un filo diretto fra il Capo, del governo e del partito, e l’elettorato rifiutando la mediazione del Parlamento, dei partiti democratici, dei corpi intermedi come i sindacati e le organizzazioni imprenditoriali, l’indipendenza della magistratura e della stampa, svuota la democrazia, come  il negare per principio il valore del merito, della competenza e delle specializzazioni in politica e nella società.

Il populismo si nutre di demagogia, di facili promesse, di ricerca del consenso per il consenso, di capri espiatorii e nemici .

Non meno pericoloso però è l’elitarismo, cioè la manipolazione della democrazia per favorire e difendere gli interessi di limitate elites politiche ed economiche.

Il voler riduzioni fiscali soprattutto per chi già gode di redditi elevati, l’aumento degli stipendi per i più alti e già più pagati dirigenti statali.

Il rifiuto pregiudiziale di sussidi per chi momentaneamente è privo di lavoro e reddito, un’attenzione spasmodica a garantire che l’azione della magistratura non leda le posizioni e gli interessi di chi ha potere e non costringa ad una sempre maggiore trasparenza nei rapporti tra mondo degli affari e politica e il suo finanziamento, l’accreditare l’idea di una morale diversa e particolare da quella degli uomini comuni per chi ha le maggiori responsabilità politiche ed imprenditoriali.

Una politica asservita alle elites è pericolosa per la democrazia quanto se non più del populismo negando le sua base nell uguaglianza sempre maggiore dei cittadini e finendo con l’alimentare lo stesso populismo .

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