Nella collana “ Novaresi nella storia “ della novarese editrice Interlinea ha il suo giusto posto la biografia : “ Giuseppe Motta. Una vita per la cartografia . Curata dalla figlia Maria con precisione e rara capacità di sintesi e di far gustare l’essenziale di una rara esperienza umana, scientifica, manageriale di questo novarese illustre scomparso nel febbraio di quest’anno.
Giuseppe Motta cartografo e direttore della società di cartografia dell’Istituto Geografico De Agostini di Novara, di cui per più di cinquant’anni ne ha costituito il core business e ha reso quindi famosa nel mondo la nostra piccola città che inondava con le sue carte e i suoi atlanti perfino il mercato tedesco e francese e realizzando lo stesso Atlante dell’Enciclopedia Britannica.
La figlia Maria ricorda come per lei e le sue sorelle Chiara e Marcella fossero motivo di invidia i frequentissimi viaggi in Italia e in Europa e negli USA del padre per rappresentare l’azienda ma anche l’associazione scientifica dei cartografi italiani di cui è stato per molti anni il massimo indiscusso esponente di questa che è una scienza ed anche un’arte e gli consigliavano di approfittare del viaggio per fare un po’ il turista e lui rispondeva loro che cercava di assolvere nel minor tempo possibile i suoi impegni per tornare presto a Novara, alla sua famiglia e al suo lavoro di cartografo.
La cartografia era nutrita dai suoi studi di geologia e dalla sua passione giovanile , condivisa con la moglie Pina e continuata per tutta la vita per le nostre montagne e l’alpinismo tanto da aver accarezzato seriamente il sogno di fare la guida alpina come lavoro .
Il suo primo lavoro è stato realizzare la carta del Burundi appena diventato indipendente , uno dei suoi ultimi più importanti aver realizzato per primo la prima carta geografica della nuova Germania unita dopo la caduta del Muro di Berlino in tempo per presentarla alla Buchmesse di Francoforte .
Novara è così , vivi accanto ad uno dei massimi esponenti della cartografia mondiale, chi ha fatto le cartine su cui vieni interrogato a scuola e magari non lo sai neanche .