Gomme sgonfiate e negazionisti della domenica

Dalla rubrica Fuori di Cupola

La banda che ha sgonfiato le ruote di 50 Suv perché inquinano troppo ricorda più i ragazzini della Via Paal che gli eco terroristi, ragazzini che giocavano alla guerra ma infine il loro bel prato venne occupato da un nuovo palazzo ne.

Un gesto infantile e inutilmente provocatorio e anche i ragazzi che hanno ricoperto di nastri la statua di Indro Montanelli a Milano odorano più di ignoranza che altro: Montanelli liberale e conservatore è uno dei giornalisti che per primi negli anni ‘60 hanno lanciato l’allarme sui capannoni che invadevano il Lombardo-Veneto.

Ci ha pensato la settimana successiva una vera tempesta ad abbattere moltissimi alberi e a tenere chiusi per sicurezza proprio i Giardini Montanelli che ospitano l’omonima statua per ricordarci che il cambiamento climatico è una cosa seria e non uno scherzo da ragazzi.

In compenso ci sono tanti negazionisti del disastro ecologico che dipingono i giusti allarmi come attentati al nostro stile di vita.

Continuando invece a pensare che non si debbano ridurre le emissioni di calore  da fonti fossili continueremo  ad avere giornate senza corrente elettrica e con tetti scoperchiati delle nostre case.

Fra negazionisti faciloni, purtroppo anche in ruoli di governo  e ragazzi un po’ burloni, quando non vandali e basta,  il discorso ecologico rischia di diventare il luogo di tutte le chiacchiere a vanvera , delle confusioni demagogiche , degli slogan facili in un senso o nell’altro che ci lasciano poi nudi e piccoli di fronte ad una natura che cambia anche per il nostro influsso. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Gomme sgonfiate e negazionisti della domenica

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La banda che ha sgonfiato le ruote di 50 Suv perché inquinano troppo ricorda più i ragazzini della Via Paal che gli eco terroristi, ragazzini che giocavano alla guerra ma infine il loro bel prato venne occupato da un nuovo palazzo ne.

Un gesto infantile e inutilmente provocatorio e anche i ragazzi che hanno ricoperto di nastri la statua di Indro Montanelli a Milano odorano più di ignoranza che altro: Montanelli liberale e conservatore è uno dei giornalisti che per primi negli anni ‘60 hanno lanciato l’allarme sui capannoni che invadevano il Lombardo-Veneto.

Ci ha pensato la settimana successiva una vera tempesta ad abbattere moltissimi alberi e a tenere chiusi per sicurezza proprio i Giardini Montanelli che ospitano l’omonima statua per ricordarci che il cambiamento climatico è una cosa seria e non uno scherzo da ragazzi.

In compenso ci sono tanti negazionisti del disastro ecologico che dipingono i giusti allarmi come attentati al nostro stile di vita.

Continuando invece a pensare che non si debbano ridurre le emissioni di calore  da fonti fossili continueremo  ad avere giornate senza corrente elettrica e con tetti scoperchiati delle nostre case.

Fra negazionisti faciloni, purtroppo anche in ruoli di governo  e ragazzi un po’ burloni, quando non vandali e basta,  il discorso ecologico rischia di diventare il luogo di tutte le chiacchiere a vanvera , delle confusioni demagogiche , degli slogan facili in un senso o nell’altro che ci lasciano poi nudi e piccoli di fronte ad una natura che cambia anche per il nostro influsso. 

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