Quando parliamo della neutralità di un Paese non ci vengono in mente l’Ucraina, l’Austria o la Finlandia ma ci viene in mente Locarno ad una quarantina di chilometri da Domodossola.

Si, la Svizzera è neutrale da diversi secoli, non aderisce alla NATO e con diversi referendum ha rifiutato di aderire all’Unione Europea.

Non ha partecipato alle guerre europee dell’Ottocento, nemmeno alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale, nemmeno alla Prima e alla Seconda guerra del Golfo, nemmeno alla guerra contro la Serbia, non invierà armi all’Ucraina anche se ha deciso di applicare le Sanzioni economiche severe alla Russia che applica il resto del mondo occidentale.

La Confederazione Elvetica ha già accolto  ottomila profughi ucraini  e la seconda moglie con i figli di secondo letto di Putin si troverebbe in una località segreta in Svizzera da prima che scoppiasse la guerra.

Gli svizzeri però sono un popolo guerriero, per secoli prima di diventare il Paese delle banche erano un piccolo povero popolo di soldati mercenari che facevano il mestiere delle armi vendendosi agli Asburgo, ai Borbone di Francia e di Napoli e al Papa e tuttora un centinaio di giovani svizzeri armati di alabarda e fucile sono tutto l’esercito che il Papa possiede.

Un popolo che non fa la guerra ma si prepara continuamente a difendersi nel caso un suo vicino li volesse invadere: perfino l’Italia di Mussolini aveva accarezzato l’idea di prendersi il Canton Ticino. 

Tutti gli anni tutti gli uomini idonei fisicamente fanno 15 giorni di servizio militare, tengono il mitragliatore in casa, fino ai 45 anni di età.

Anche in Svizzera ci sono i pacifisti: ogni 10 anni o meno  promuovono un referendum per abolire l’esercito( la Marina non esiste), oppure abolire il servizio militare obbligatorio oppure non acquistare gli F-35 però li perdono: la stragrande maggioranza degli svizzeri vuole l’esercito, vuole fare il soldato 15 giorni all’anno, vuole che lo Stato spenda molti soldi per comprare degli aerei potenti.

Ecco la neutralità vera  oggi è questa: spendere tanti soldi e perdere molto tempo anche personalmente a prepararsi a fare una guerra che forse non ci sarà mai perché chi te la vorrebbe fare deve sapere che anche un piccolo popolo, pacioso e tollerante, che ha due religioni, quattro lingue e il 10% di abitanti stranieri è pronto a sparare fino all’ultimo

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Guardando alla Svizzera

Quando parliamo della neutralità di un Paese non ci vengono in mente l’Ucraina, l’Austria o la Finlandia ma ci viene in mente Locarno ad una quarantina di chilometri da Domodossola.

Si, la Svizzera è neutrale da diversi secoli, non aderisce alla NATO e con diversi referendum ha rifiutato di aderire all’Unione Europea.

Non ha partecipato alle guerre europee dell’Ottocento, nemmeno alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale, nemmeno alla Prima e alla Seconda guerra del Golfo, nemmeno alla guerra contro la Serbia, non invierà armi all’Ucraina anche se ha deciso di applicare le Sanzioni economiche severe alla Russia che applica il resto del mondo occidentale.

La Confederazione Elvetica ha già accolto  ottomila profughi ucraini  e la seconda moglie con i figli di secondo letto di Putin si troverebbe in una località segreta in Svizzera da prima che scoppiasse la guerra.

Gli svizzeri però sono un popolo guerriero, per secoli prima di diventare il Paese delle banche erano un piccolo povero popolo di soldati mercenari che facevano il mestiere delle armi vendendosi agli Asburgo, ai Borbone di Francia e di Napoli e al Papa e tuttora un centinaio di giovani svizzeri armati di alabarda e fucile sono tutto l’esercito che il Papa possiede.

Un popolo che non fa la guerra ma si prepara continuamente a difendersi nel caso un suo vicino li volesse invadere: perfino l’Italia di Mussolini aveva accarezzato l’idea di prendersi il Canton Ticino. 

Tutti gli anni tutti gli uomini idonei fisicamente fanno 15 giorni di servizio militare, tengono il mitragliatore in casa, fino ai 45 anni di età.

Anche in Svizzera ci sono i pacifisti: ogni 10 anni o meno  promuovono un referendum per abolire l’esercito( la Marina non esiste), oppure abolire il servizio militare obbligatorio oppure non acquistare gli F-35 però li perdono: la stragrande maggioranza degli svizzeri vuole l’esercito, vuole fare il soldato 15 giorni all’anno, vuole che lo Stato spenda molti soldi per comprare degli aerei potenti.

Ecco la neutralità vera  oggi è questa: spendere tanti soldi e perdere molto tempo anche personalmente a prepararsi a fare una guerra che forse non ci sarà mai perché chi te la vorrebbe fare deve sapere che anche un piccolo popolo, pacioso e tollerante, che ha due religioni, quattro lingue e il 10% di abitanti stranieri è pronto a sparare fino all’ultimo

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.