1. La Guerra di aggressione è sempre ingiusta e illegittima. Lo è per la dottrina sociale cattolica che condanna la guerra di aggressione e per la Costituzione della Repubblica Italiana: “ L’Italia rifiuta la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”
  2. L’aggressore deve sentire sempre il giudizio morale e politico negativo della comunità internazionale, non si può per motivi etici e politici rispondere alla guerra d’aggressione con un’altra guerra di aggressione ma devono essere messe in atto tutte quelle forme di pressione politica ed economica per sanzionare le aggressioni belliche .
  3. Le sanzioni politiche ed economiche devono essere proporzionate e mirate a dissuadere l’aggressore, devono colpire più lo Stato aggressore che i suoi cittadini, quindi non devono sospendere le forniture di farmaci e vaccini e la cooperazione sanitaria e non devono portare alla fame il popolo. Le sanzioni economiche hanno un costo anche per chi le infligge ma va sopportato in nome della giustizia.
  4. Il Paese aggredito va supportato dal punto di vista economico e sanitario, mai con forniture di armi, la legge italiana proibisce di fornire armi a Paesi in guerra.
  5. Chi si reca in un Paese invaso e aggredito per aiutare la sua difesa commette un reato secondo le leggi italiane ed è giusto così sempre e in ogni caso perché l’Italia rifiuta la guerra.
  6. Chi fugge da un Paese invaso e in guerra, chi fa obiezione di coscienza all’uso delle armi ha diritto all’ asilo politico in Italia, lo prevede la nostra Costituzione ed è un obbligo del diritto naturale e della carità Cristiana .
  7. Perché la guerra cessi, per chi muore e rischia la vita innocente o per ordine altrui, perché chi ha responsabilità senta l’urgenza della pace e dei negoziati il credente ha sempre l’obbligo di pregare cercando di non provare odio nemmeno per i responsabili della guerra.
  8. Il negoziato, il cessate il fuoco e accordi anche provvisori che mettano fine anche temporaneamente al conflitto armato possono essere insoddisfacenti o parziali, possono portare a sacrifici anche ingiusti rispetto ad aspettative e interessi legittimi ma sono sempre e comunque da preferire alla guerra.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Guerra e Pace

  1. La Guerra di aggressione è sempre ingiusta e illegittima. Lo è per la dottrina sociale cattolica che condanna la guerra di aggressione e per la Costituzione della Repubblica Italiana: “ L’Italia rifiuta la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”
  2. L’aggressore deve sentire sempre il giudizio morale e politico negativo della comunità internazionale, non si può per motivi etici e politici rispondere alla guerra d’aggressione con un’altra guerra di aggressione ma devono essere messe in atto tutte quelle forme di pressione politica ed economica per sanzionare le aggressioni belliche .
  3. Le sanzioni politiche ed economiche devono essere proporzionate e mirate a dissuadere l’aggressore, devono colpire più lo Stato aggressore che i suoi cittadini, quindi non devono sospendere le forniture di farmaci e vaccini e la cooperazione sanitaria e non devono portare alla fame il popolo. Le sanzioni economiche hanno un costo anche per chi le infligge ma va sopportato in nome della giustizia.
  4. Il Paese aggredito va supportato dal punto di vista economico e sanitario, mai con forniture di armi, la legge italiana proibisce di fornire armi a Paesi in guerra.
  5. Chi si reca in un Paese invaso e aggredito per aiutare la sua difesa commette un reato secondo le leggi italiane ed è giusto così sempre e in ogni caso perché l’Italia rifiuta la guerra.
  6. Chi fugge da un Paese invaso e in guerra, chi fa obiezione di coscienza all’uso delle armi ha diritto all’ asilo politico in Italia, lo prevede la nostra Costituzione ed è un obbligo del diritto naturale e della carità Cristiana .
  7. Perché la guerra cessi, per chi muore e rischia la vita innocente o per ordine altrui, perché chi ha responsabilità senta l’urgenza della pace e dei negoziati il credente ha sempre l’obbligo di pregare cercando di non provare odio nemmeno per i responsabili della guerra.
  8. Il negoziato, il cessate il fuoco e accordi anche provvisori che mettano fine anche temporaneamente al conflitto armato possono essere insoddisfacenti o parziali, possono portare a sacrifici anche ingiusti rispetto ad aspettative e interessi legittimi ma sono sempre e comunque da preferire alla guerra.

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