Dunque non è vero che le ideologie non esistono più, che la nostra è un’epoca assolutamente aideologica o postideologica, senza le grandi ideologie che hanno animato e tormentato gli uomini e le donne del Novecento.
Oggi quanti sono in Italia i comunisti che erano arrivati ad avere il 34% alle Elezioni europee?
Pochissimi ma anche ì democristiani non esistono più, per quanto la stampa cerchi di definire questo o quel politico come democristiano, in corrispondenza al declino della pratica e della credenza religiosa.
Anche chi si ispira al fascismo o peggio ancora al nazismo sono pochi esaltati anche se pericolosi per gesti purtroppo non rari di violenza.
La vicenda dei No Vax, pochi ma con una buona area di tolleranza, ci ha dimostrato che se gli uomini hanno estremo bisogno della scienza e delle sue scoperte lo scientismo e il positivismo hanno i loro bravi problemi.
Liberalismo e liberismo hanno molti meno seguaci dichiarati di una volta.
Persiste fortissimo nel mondo, con forti tentazioni italiane, l’ideologia nazionalista o i nazionalisti che alla fine non possono che farsi la guerra fra loro, come nel caso del nazionalismo russo che combatte quello ucraino, coinvolgendo tutti, anche quelli che nazionalisti non sono e non vogliono vivere e morire da nazionalisti.
La tentazione che il proprio Paese, la propria Nazione è sempre la migliore, ha tutte le ragioni e i diritti anche a scapito degli altri, che deve essere sempre più grande e forte, anche con la guerra, che non deve farsi carico dei problemi del mondo, che non deve contaminarsi con gli immigrati da altre Nazioni.
L’erigere Muri sulle frontiere, il bloccare social network mondiali, contestare e dissociarsi sempre e comunque dalle decisioni di organismi globali come l’Onu, l’Oms, l’Ocse, il rifiuto aprioristico di delegare pezzi della propria sovranità nazionale ad organismi nazionali come l’Unione Europea, il voler tornare indietro rispetto ad accordi globali importanti da quelli sul’ambiente e il cambiamento climatico a quelli sul commercio internazionale e sulla riduzione e non proliferazione delle armi nucleari.
La difesa esasperata di identitarismi linguistici, religiosi, culturali come scopo prevalente delle attività politiche e di governo.
Questo Nazionalismo causa delle due grandi guerre mondiali non è finito con il Novecento e sopravvive ancora, purtroppo molto floridamente.