I punti fermi di papa Francesco 

Papa Francesco ha chiuso la sua esistenza terrena dopo una breve ma dura malattia, svolgendo fino all’ultimo il suo compito al di là della ridda di voci sulle possibili imminenti dimissioni. Una grande emozione attraversa il mondo ed è un momento di lutto e di intensa preghiera per la Chiesa e l’Italia da sempre vicinissima al papato.

Alcuni punti fermi che il papato di Francesco ha imposto alla Chiesa vanno però subito ricordati. Innanzitutto uno stile personale improntato alla povertà e all’umiltà senza inutili sfarzi e pomposità, i suoi successori ne dovranno tenere conto, per forza. 

Il rifiuto di guardare sempre all’indietro, a una società integralmente cristiana in cui la Chiesa è egemone, il rifiuto dei latinismi e tradizionalismi chiusi in se stessi mentre il mondo cambia.

La sinodalità cioè il voler decidere insieme: vescovi e preti e suore e religiosi ma soprattutto laici: un percorso difficilissimo e nuovo che porterà ad ulteriori novità e che Papa Francesco ha iniziato.

Il rifiuto di una Chiesa eurocentrica e filoccidentale perché già oggi la maggioranza dei cattolici praticanti vive fuori dall’Europa e dal Nordamerica. 

Infine una visione radicalmente ostile a ogni ipotesi di guerra e della logica della guerra per lottare contro la povertà e per un’economia che non comprometta in modo irreversibile l’ambiente umano e naturale.

La Chiesa di Francesco ha saputo raccogliere molte e nuove simpatie, ma anche molti avversari dentro e fuori dalle istituzioni ecclesiali per cui l’eredità del suo successore è un’eredità quanto mai pesante e decisiva per il futuro della Chiesa.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2025 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

I punti fermi di papa Francesco 

Papa Francesco ha chiuso la sua esistenza terrena dopo una breve ma dura malattia, svolgendo fino all’ultimo il suo compito al di là della ridda di voci sulle possibili imminenti dimissioni. Una grande emozione attraversa il mondo ed è un momento di lutto e di intensa preghiera per la Chiesa e l’Italia da sempre vicinissima al papato.

Alcuni punti fermi che il papato di Francesco ha imposto alla Chiesa vanno però subito ricordati. Innanzitutto uno stile personale improntato alla povertà e all’umiltà senza inutili sfarzi e pomposità, i suoi successori ne dovranno tenere conto, per forza. 

Il rifiuto di guardare sempre all’indietro, a una società integralmente cristiana in cui la Chiesa è egemone, il rifiuto dei latinismi e tradizionalismi chiusi in se stessi mentre il mondo cambia.

La sinodalità cioè il voler decidere insieme: vescovi e preti e suore e religiosi ma soprattutto laici: un percorso difficilissimo e nuovo che porterà ad ulteriori novità e che Papa Francesco ha iniziato.

Il rifiuto di una Chiesa eurocentrica e filoccidentale perché già oggi la maggioranza dei cattolici praticanti vive fuori dall’Europa e dal Nordamerica. 

Infine una visione radicalmente ostile a ogni ipotesi di guerra e della logica della guerra per lottare contro la povertà e per un’economia che non comprometta in modo irreversibile l’ambiente umano e naturale.

La Chiesa di Francesco ha saputo raccogliere molte e nuove simpatie, ma anche molti avversari dentro e fuori dalle istituzioni ecclesiali per cui l’eredità del suo successore è un’eredità quanto mai pesante e decisiva per il futuro della Chiesa.

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.