Mi ha sorpreso, neanche poi tanto, l’appello degli organizzatori del Carnevale di Domodossola ai giovani che rimpinguino le loro fila per non lasciare morire questa bella tradizione di festeggiamenti. Si aggiungeranno i giovani? Può darsi ma sono scettico e questo non per la solita storia che i giovani non abbiano voglia di impegnarsi e lavorare.
No, oltretutto se c’è qualcosa in cui i giovani hanno, da sempre e ancora, voglia di impegnarsi é nel giocare, scherzare, divertirsi.
Il problema è se oggi ha senso divertirsi in Carnevale.
Infatti il Carnevale nasceva in tempi in cui ad un breve periodo di eccessi festaioli e mangerecci susseguivano ben quaranta giorni di astinenza e digiuni quaresimali .
Oggi si fa festa tutto l’anno, tutti i giorni e si digiuna tutti i giorni e tutto l’anno non in nome della salute dell’anima ma di quella del corpo, è sempre carnevale per l’eccesso di carne tutto l’anno tranne che per vegetariani e vegani che non vorrebbero mangiarla mai.
Insomma non si può “insanire“, cioè impazzire una volta l’anno, trasgredire ogni tanto per fare i bravi tutto il resto dell’anno, la trasgressione è continua, qualche vuota perfino obbligata e obbligatoria, il travestimento è continuo ma poi ci si traveste più oggi che fra genderfluid e cambiamenti di casacca e di ruoli non si capisce più chi si è e di chi dovrebbe assumere le sembianze?
Le bignole, magari fritte con la friggitrice ad aria, senza glutine, le trovi al supermercato tutto l’anno.
Il Carnevale c’è ancora ma lo spirito del Carnevale è morto, non può esistere in tempi per cui, per bimbi, giovani , adulti e’ tutto permesso sempre senza periodi riservati.
Il Carnevale certo può servire un po’ al turismo ma allora dirà un giovane se fa girare l’economia mi paghino .
Non me la sento di dare torto a questi giovani refrattari al volontariato per il Carnevale.