Sta avendo un buon successo Il docufilm della contessa Beatrice Borromeo in Casiraghi, giornalista esponente di un’antica famiglia aristocratica lombarda e sposata con uno dei figli di Carolina di Monaco, dedicato al caso del ragazzo tedesco ucciso nell’Isola di Cavallo in Corsica ormai molti anni fa e per cui venne accusato, processato e poi assolto Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo Re d’Italia.

Il successo non è dato tanto da un rinnovato interesse del grande pubblico per le vicende dei Savoia, il pubblico si interessa molto di più alla vicenda ereditaria dei Berlusconi che sono la nostra Royal Family più vicina a noi nel tempo e in parte ancora regnante almeno sul potente Regno delle Tv d’Italia e Spagna. 

Nel docufilm e del docufilm nvece si parla molto a proposito dell’ ex Re di Spagna Juan Carlos, che ha abdicato per uno scandalo finanziario e sentimentale, che da bambino, alla presenza di Vittorio Emanuele bambino, uccise accidentalmente con un fucile suo fratello. 

Un tragico incidente che fu abilmente occultato e dimenticato: la Spagna era una dittatura fascista, con una forte censura e la Tv non era così importante come oggi e, ovviamente, non esistevano 

Internet e i social.

Da notare che uno dei protagonisti del film è il figlio di Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto, noto al grande pubblico per le sue performance di ballerino e conduttore televisivo.

Il film è l’attuazione pratica della profezia di quel grande Genio del Cinema che fu Charlie Chaplin, regista ed interprete di “ Un Re a New York”, in cui il Re spodestato di un surreale staterello europeo per sopravvivere deve sottomettersi alla Tv e alla pubblicità e questo negli anni ‘50 del Novecento. 

Chaplin aveva visto giusto: la Monarchia con i suoi misteri avrebbe lasciato il posto ai divi della Tv e non ci sarebbero stati, almeno in apparenza , più segreti per niente e nessuno. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Il caso Borromeo/Savoia

Sta avendo un buon successo Il docufilm della contessa Beatrice Borromeo in Casiraghi, giornalista esponente di un’antica famiglia aristocratica lombarda e sposata con uno dei figli di Carolina di Monaco, dedicato al caso del ragazzo tedesco ucciso nell’Isola di Cavallo in Corsica ormai molti anni fa e per cui venne accusato, processato e poi assolto Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo Re d’Italia.

Il successo non è dato tanto da un rinnovato interesse del grande pubblico per le vicende dei Savoia, il pubblico si interessa molto di più alla vicenda ereditaria dei Berlusconi che sono la nostra Royal Family più vicina a noi nel tempo e in parte ancora regnante almeno sul potente Regno delle Tv d’Italia e Spagna. 

Nel docufilm e del docufilm nvece si parla molto a proposito dell’ ex Re di Spagna Juan Carlos, che ha abdicato per uno scandalo finanziario e sentimentale, che da bambino, alla presenza di Vittorio Emanuele bambino, uccise accidentalmente con un fucile suo fratello. 

Un tragico incidente che fu abilmente occultato e dimenticato: la Spagna era una dittatura fascista, con una forte censura e la Tv non era così importante come oggi e, ovviamente, non esistevano 

Internet e i social.

Da notare che uno dei protagonisti del film è il figlio di Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto, noto al grande pubblico per le sue performance di ballerino e conduttore televisivo.

Il film è l’attuazione pratica della profezia di quel grande Genio del Cinema che fu Charlie Chaplin, regista ed interprete di “ Un Re a New York”, in cui il Re spodestato di un surreale staterello europeo per sopravvivere deve sottomettersi alla Tv e alla pubblicità e questo negli anni ‘50 del Novecento. 

Chaplin aveva visto giusto: la Monarchia con i suoi misteri avrebbe lasciato il posto ai divi della Tv e non ci sarebbero stati, almeno in apparenza , più segreti per niente e nessuno. 

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54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.