Il Rigore e la Gogna mediatica

Sta facendo scalpore la vicenda di Milano in cui una pagina Instagram ha pubblicato dei video in cui si possono vedere e riconoscere benissimo delle borseggiatrici che sulla Metropolitana e sui mezzi pubblici alleggeriscono i viaggiatori .

Una consigliera comunale di Milano  del Pd chiede che questa pagina smetta di pubblicare questi video perché a volte le borseggiatrici sono minorenni, perché può giustificare violenza anche solo verbale nei commenti per queste ladre, perché è una forma di gogna mediatica. 

La trasmissione tv di Mediaset “ Striscia la notizia “ prende invece le difese della pagina, con dei servizi filmati che documentano la frequenza di questo fenomeno di criminalità comune e attribuisce anche alle nuove norme penali , che prevedono che questo reato venga perseguito solo su denuncia delle vittime, l’atteggiamento di impunità di queste borseggiatrici che sono spesso molto recidive, e arroganti .

È pure vero che ci sono leggi come la possibilità del Daspo urbano e altre misure di polizia potrebbero essere comminate come pure il divieto permanente di utilizzo dei mezzi pubblici.

I quotidiani del Centrodestra prendono quindi la palla al balzo per accusare tutto il Pd di essere troppo tollerante nei confronti delle borseggiatrici a scapito della gente comune a cui vengono sottratti i loro pochi soldi, i documenti difficili da riprodurre , il telefonino così indispensabile oggi e qualche ricordo di famiglia. 

In effetti è difficile ritenere che l’esposizione mediatica di atti illegali compiuti da delinquenti abituali in luoghi pubblici ai danni del pubblico possa essere considerata pericolosa o fonte di discriminazione.

Lo stesso diritto all’oblio, cioè la cancellazione dalla Rete di video e foto del passato di persone che hanno scontato una pena e poi cambiato vita non può riguardare fatti recentissimi da parte di persone che continuano a compiere gli stessi identici atti illegali e socialmente e moralmente riprovevoli in luoghi pubblici, il rispetto della privacy è da garantire alle vittime incolpevoli e spesso non risarcite e non ai colpevoli per quanto riguarda l’atto. 

Non si può non evidenziare però che mentre il centrodestra e gli organi di stampa vicini sono spietati nel difendere i diritti delle vittime e la necessità di esporre alla gogna mediatica i borseggiatori quando si tratta di reati finanziari o di colletti bianchi che pure danneggiano la gente comune a cui sono stati sottratti i risparmi di una vita, pensiamo ai fallimenti delle banche popolari, diventano improvvisamente rigorosi difensori della privacy di chi  viene coinvolto in processi da cui si salva spesso grazie alla prescrizione oppure con pene lievi che permettono loro di rimanere nel giro che conta. 

C’è in effetti una cultura del doppio peso per borseggiatori e pescecani del mondo della politica e degli affari : per i primi gogna mediatica, per i secondi massimo rispetto. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Il Rigore e la Gogna mediatica

Sta facendo scalpore la vicenda di Milano in cui una pagina Instagram ha pubblicato dei video in cui si possono vedere e riconoscere benissimo delle borseggiatrici che sulla Metropolitana e sui mezzi pubblici alleggeriscono i viaggiatori .

Una consigliera comunale di Milano  del Pd chiede che questa pagina smetta di pubblicare questi video perché a volte le borseggiatrici sono minorenni, perché può giustificare violenza anche solo verbale nei commenti per queste ladre, perché è una forma di gogna mediatica. 

La trasmissione tv di Mediaset “ Striscia la notizia “ prende invece le difese della pagina, con dei servizi filmati che documentano la frequenza di questo fenomeno di criminalità comune e attribuisce anche alle nuove norme penali , che prevedono che questo reato venga perseguito solo su denuncia delle vittime, l’atteggiamento di impunità di queste borseggiatrici che sono spesso molto recidive, e arroganti .

È pure vero che ci sono leggi come la possibilità del Daspo urbano e altre misure di polizia potrebbero essere comminate come pure il divieto permanente di utilizzo dei mezzi pubblici.

I quotidiani del Centrodestra prendono quindi la palla al balzo per accusare tutto il Pd di essere troppo tollerante nei confronti delle borseggiatrici a scapito della gente comune a cui vengono sottratti i loro pochi soldi, i documenti difficili da riprodurre , il telefonino così indispensabile oggi e qualche ricordo di famiglia. 

In effetti è difficile ritenere che l’esposizione mediatica di atti illegali compiuti da delinquenti abituali in luoghi pubblici ai danni del pubblico possa essere considerata pericolosa o fonte di discriminazione.

Lo stesso diritto all’oblio, cioè la cancellazione dalla Rete di video e foto del passato di persone che hanno scontato una pena e poi cambiato vita non può riguardare fatti recentissimi da parte di persone che continuano a compiere gli stessi identici atti illegali e socialmente e moralmente riprovevoli in luoghi pubblici, il rispetto della privacy è da garantire alle vittime incolpevoli e spesso non risarcite e non ai colpevoli per quanto riguarda l’atto. 

Non si può non evidenziare però che mentre il centrodestra e gli organi di stampa vicini sono spietati nel difendere i diritti delle vittime e la necessità di esporre alla gogna mediatica i borseggiatori quando si tratta di reati finanziari o di colletti bianchi che pure danneggiano la gente comune a cui sono stati sottratti i risparmi di una vita, pensiamo ai fallimenti delle banche popolari, diventano improvvisamente rigorosi difensori della privacy di chi  viene coinvolto in processi da cui si salva spesso grazie alla prescrizione oppure con pene lievi che permettono loro di rimanere nel giro che conta. 

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Pier Luigi Tolardo

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