Sembra che sia un rito, informale ma fisso, quello, a un certo punto del mandato, per il sindaco Canelli di sostituire l’assessore alla Sicurezza scaricando su di lui lo scontento interno ed esterno alla Lega sulla gestione della sicurezza.
Era già successo durante la prima amministrazione canelli all’assessore Paganini, esterno ai partiti e tecnico della sicurezza, che fu sostituito da Piantanida con il classico meccanismo del “promuovere per rimuovere” e mandato ai Lavori Pubblici, delega più pesante. Si imputava a Paganini, ma senza dirlo ad alta voce, un eccessivo e impopolare senso forte della legalità e paradossalmente nel contempo scarsi risultati. Canelli che aveva coinvolto personalmente Paganini da una parte, non l’ha voluto sconfessare tenendolo in giunta, ma dall’altra gli aveva tolto la delega per silenziare la protesta interna alla Lega.
Per Lanzo, uomo della Lega, è stato ancora più facile. Da sempre il tema della sicurezza e del confronto con l’immigrazione è costitutivo della ragione sociale della Lega per Salvini Premier: un tema irrinunciabile e strategico su cui il nuovo segretario provinciale Massimo Giordano, già sindaco per nove anni, intende marciare costi quel che costi.
Il problema è che la tranquillità in una città che tranquilla lo è stata per molto tempo e oggi lo è certamente meno, non si risolve solo trovando facili capri espiatori, ma individuando strategie chiare su più piani, studiandole e non improvvisandole su tempi non brevi ed esponendole e condividendole con la città. E questo forse è mancato finora.