Il down della Rete fissa TIM che segue il Black out durato diversi giorni della posta elettronica di Libero e Virgilio mette in luce la fragilità del sistema di telecomunicazioni italiano.
Finora gli italiani si sono beati di avere le tariffe internet e di telefonia fissa e mobile fra le più basse d’Europa, grazie ad una concorrenza senza esclusione di colpi fra i tanti gestori italiani fra cui gli operatori cosiddetti virtuali che non dispongono di una rete propria ma affittano la Rete TIM e quella Vodafone fra cui anche operatori con milioni di clienti come Poste Mobile e Iliad.
Il problema è che anche nel mondo delle Telecomunicazioni non ci sono pasti gratis, senza investimenti continui nello sviluppo e nella manutenzione e aggiornamento delle Reti il sistema alla fine va in tilt.
Pensare ad un sistema di comunicazione, oggi nevralgico nella vita delle imprese e nella vita quotidiana delle persone, che regga solo sull’iniziativa privata e sulla massimizzazione dei profitti per azionisti e manager non funziona più.
Senza un forte investimento e controllo pubblico serio da parte dello Stato i down si susseguiranno e il Paese sarà esposto a pericoli e attacchi informatici ancora maggiori rispetto a questi di oggi .