Famiglia Cristiana che ha festeggiato 90 anni di numeri stampati l’anno scorso ha almeno da più di 50 anni, che io mi ricordi,una rubrica molto semplice , essenziale, modesta, prima era in bianco e nero ed oggi è a colori ma questo è l’unico reale cambiamento insieme ai vestiti e alle acconciature .
Prima erano quasi tutte foto tessere , con uomini in giacca e cravatta e donne con collane e chignon, ora sono più informali come posa e come abbigliamento sia gli uomini che le donne di tutta Italia.
È la rubrica degli anniversari di matrimonio: e sono 25, 30, 40,50, 60, perfino 75 o 80 anni che quegli uomini e donne sono sposati fra di loro e ancora sorridono nonostante siano effettivamente un po’ vecchi, a volte tanto, oggi meno sdentati di un tempo ma sempre un po’ calvi, un po’ tanto vissuti insomma.
La rubrica non fa statistiche , quanti si sposano e quanti non ci provano neanche o lo fanno 3-4 volte per totalizzare gli stessi anni di vita insieme, sono coppie tradizionali cioè uomo-donna anche se spesso miste, una volta nordisti /sudisti ed qualche volta di diverso colore della pelle, certamente non è gente famosa e questa sarà la prima ed ultima volta che andranno in foto su un giornale .
La rubrica non fa considerazioni teologiche , moralistiche , sociologiche, non fa prediche tipo voletevi bene, perdonatevi, sacrificatevi , non si sofferma neanche sul fatto importante che abbiano avuto o meno figli, se li hanno ancora o se non li pensano più .
La rubrica è solo di foto e di anni di matrimonio e basta : ha tutta e solo la forza delle immagini, la forza dei testimoni diretti, oculari , di chi ha provato sulla propria pelle, è sopravvissuto, ha resistito , resiste ancora.
Sembra di sentire ancora la marcia nuziale, ma non c’è l’audio e così le promesse lontane , la benedizione e l’invito a non separarsi.
La rubrica non lo sa ma è la più sacra della rivista, più sacra delle immagini del Papa che compaiono nelle altre pagine , ed è certamente una delle più trasgressive ed anticonformiste del panorama della stampa nazionale che non fa parlare che di divorzi, unioni libere, convivenze , solitudini e singletudini.
Se fossi un Paolino proverei a farne un inserto, né solleciterei l’invio delle foto perché siano ancora di più.
Anche così però quasi nascoste nel giornale ne costituiscono il cuore e ne giustificano e spiegano quel titolo così impegnato ed impegnativo: Famiglia Cristiana .