Leggo addirittura di un Consiglio Federale della Lega che si sarebbe riunito con tema unico: lista dei Ministri da assegnare alla Lega e in particolare a Matteo Salvini.
Essendo quasi sessantenne torno spesso ai mie vent’anni: nel 1983-1984.
Allora era molto forte sui giornali e nel Paese il dibattito sulla partitocrazia, cioè sul fatto che i partiti politici di governo avevano tracimato dalle loro funzioni di canale della partecipazione dei cittadini per occupare lo Stato e sostituire funzioni fondamentali del Governo e degli organi costituzionali.
Ad esempio si diceva che era urgente tornare al dettato costituzionale che prevede che i Ministri siano nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e non da defatiganti trattative dei partiti e nei partiti.
Lo sostenevano i partiti di opposizione; il PCI di Enrico Berlinguer, L’Msi di Giorgio Almirante e anche partiti di governo come il PLI .
Lo confermavano importanti costituzionalisti come il Prof. Giannini e il Prof. Cassese che è tuttora sulla breccia.
La partitocrazia era il male identificato anche da nuovi movimenti politici che negli anni ‘80 facevano i loro primi passi come la Lega di Umberto Bossi.
Oggi, trent’anni dopo siamo tutti più vecchi e assistiamo impotenti a questa immarcescibile partitocrazia , si fatica davvero a dire alla gente che non vuole più votare che non è vero che le cose che non cambino mai, le cose non cambiano mai davvero .