La nudità non esiste più

Ho notato che oggi nessuno è veramente nudo: anche la persona più nuda ha tre o quattro tatuaggi, per cui anche chi è nudo o nuda in realtà è vestito più o meno parzialmente. 

Ai tatuaggi spesso dobbiamo aggiungere piercing e anche con questi non si è mai nudi.

È calato forse il numero delle persone artificialmente abbronzate, negli anni ‘80 in ogni via c’era un centro abbronzante .

Un po’, anche se politicamente scorretto dirlo, ci sono più persone che vogliono essere bianche ma un po’ piove di meno e c’è spesso il sole e si vive di più all’aria aperta e allora con meno lettini si è lo stesso un po’ abbronzati. In compenso la chirurgia plastica , soprattutto quella micro e la cosmetica interviene continuamente a sovrapporre qualcosa alla nostra nudità .

Si vive poi molto virtualmente, sui social spesso si è molto scoperti ma in realtà anche così non si è mai nudi: filtri on Line di ogni tipo nascondono difetti e verità fisiche e ci ricoprono nello stesso tempo in cui ci si spoglia.

La stessa ossessione delle diete rivela un rifiuto della nudità come ci presenta per quello che siamo, con i nostri eccessi, errori, vizi, appesantimenti anagrafici.

Quando esco presto la mattina molte donne sono completamente vestite, lasciano scoperto solo il volto e non sempre, qualche volta in estate un tallone ma spesso neanche quello, una parte della popolazione già oggi non sarà mai anche solo parzialmente nuda nemmeno nella stagione in cui ci si denuda di più .

La nudità però non è solo un fatto fisico , corporeo, si possono mettere a nudo anche i sentimenti.

Oggi molti sentimenti sono impossibili da esternare: per esempio la paura della malattia, del dolore fisico, della morte. 

Nessuno vuole esternarli veramente, se lo fa sarà sommerso e rivestito di incoraggiamenti, di inviti a sperare sempre e comunque , ad essere forte, a vivere come se niente fosse, ad inviti ad incoraggiare gli altri. 

Malattia, dolore, morte hanno cittadinanza solo se vissuti con orgoglio, fierezza, senso della sfida, spirito competitivo , forza. 

In realtà sono situazioni che ci lasciano invece atterriti, disperati, inconsolabili ed hanno cittadinanza solo se vengono affrontati con un certo distacco , se ci vedono vincitori , se non ci turbano ma ci aiutano a star bene anche se lo stiamo già tanto, insomma se sono utili anche solo a vendere un libro, un film, un prodotto o una storia. 

La nudità non esiste più e non siamo mai stati così vestiti. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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La nudità non esiste più

Ho notato che oggi nessuno è veramente nudo: anche la persona più nuda ha tre o quattro tatuaggi, per cui anche chi è nudo o nuda in realtà è vestito più o meno parzialmente. 

Ai tatuaggi spesso dobbiamo aggiungere piercing e anche con questi non si è mai nudi.

È calato forse il numero delle persone artificialmente abbronzate, negli anni ‘80 in ogni via c’era un centro abbronzante .

Un po’, anche se politicamente scorretto dirlo, ci sono più persone che vogliono essere bianche ma un po’ piove di meno e c’è spesso il sole e si vive di più all’aria aperta e allora con meno lettini si è lo stesso un po’ abbronzati. In compenso la chirurgia plastica , soprattutto quella micro e la cosmetica interviene continuamente a sovrapporre qualcosa alla nostra nudità .

Si vive poi molto virtualmente, sui social spesso si è molto scoperti ma in realtà anche così non si è mai nudi: filtri on Line di ogni tipo nascondono difetti e verità fisiche e ci ricoprono nello stesso tempo in cui ci si spoglia.

La stessa ossessione delle diete rivela un rifiuto della nudità come ci presenta per quello che siamo, con i nostri eccessi, errori, vizi, appesantimenti anagrafici.

Quando esco presto la mattina molte donne sono completamente vestite, lasciano scoperto solo il volto e non sempre, qualche volta in estate un tallone ma spesso neanche quello, una parte della popolazione già oggi non sarà mai anche solo parzialmente nuda nemmeno nella stagione in cui ci si denuda di più .

La nudità però non è solo un fatto fisico , corporeo, si possono mettere a nudo anche i sentimenti.

Oggi molti sentimenti sono impossibili da esternare: per esempio la paura della malattia, del dolore fisico, della morte. 

Nessuno vuole esternarli veramente, se lo fa sarà sommerso e rivestito di incoraggiamenti, di inviti a sperare sempre e comunque , ad essere forte, a vivere come se niente fosse, ad inviti ad incoraggiare gli altri. 

Malattia, dolore, morte hanno cittadinanza solo se vissuti con orgoglio, fierezza, senso della sfida, spirito competitivo , forza. 

In realtà sono situazioni che ci lasciano invece atterriti, disperati, inconsolabili ed hanno cittadinanza solo se vengono affrontati con un certo distacco , se ci vedono vincitori , se non ci turbano ma ci aiutano a star bene anche se lo stiamo già tanto, insomma se sono utili anche solo a vendere un libro, un film, un prodotto o una storia. 

La nudità non esiste più e non siamo mai stati così vestiti. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.