La rivolta sociale e la realtà 

Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha parlato di rivolta sociale necessaria per motivare i lavoratori alla lotta e promuovere lo sciopero generale previsto il prossimo 29 novembre contro la legge di bilancio. Il segretario della Cisl Luigi Sbarra, confederazione che non aderisce allo sciopero generale di Cgil e Uil, afferma che é sbagliato perché c’è bisogno di coesione ed unità rispetto ai problemi che ci stanno davanti.

Sembra una polemica un po’ sul sesso degli angeli: la parola “rivolta sociale“ sembra molto incendiaria ma suona  dolce rispetto alle invettive di Salvini contro giudici o immigrati o a quello che Trump, eletto da una buona maggioranza di americani presidente degli Usa, ha pronunciato anche lui contro i giudici e gli immigrati. 

Le due confederazioni sono divise come non mai ma nom così i loro sindacati di categoria: Cgil e Cisl hanno scioperato unitariamente nelle Ferrovie per la sicurezza del personale e il rinnovo del contratto nazionale, unitariamente nei trasporti pubblici urbani per un’ intera giornata, sciopereranno unitariamente insieme ai sindacati autonomi di medici ed infermieri nel comparto della sanità che soffre di gravissime carenze di organico con conseguenze gravi in termini di liste di attesa per esami, visite ed interventi.

Scioperano insieme unitariamente Cgil-Cisl-Uil nel settore dell’automotive che è investito a livello continentale europeo, ma anche in Giappone e negli Usa, da una delle crisi più forti di sempre, con chiusura di stabilimenti e cassa integrazione e scioperano contro il Governo Meloni che taglia il fondo per l’automotive.

Insomma se il sindacato ai suoi livelli più alti è diviso nelle relazioni con la politica, fra chi è più restio ad entrare in lotta contro il Governo e chi non ha queste remore, a livello di base e nelle categorie soffia già un’aria di rivolta e di contestazione che non potrà che diventare globale al di là delle vicende di questa finanziaria.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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2 risposte

  1. Buongiorno. sono Paolo Del Vecchio Segretario Generale della Fp Cgil Novara e Vco. Mi permetto di segnalare, che le differenze tra Cgil/Uil e CISL, per quello che riguarda il rinnovo dei Ccnl delle varie categorie, sono solo NEL PUBBLICO e, di rimando, nei confronti del GOVERNO. Nel privato, fatti salvi eventuali problemi di rapporti individuali territoriali non politici, CGIL CISL e UIL, su problemi concreti e tangibili, vanno il più possibile in maniera unitaria. Il tema rimane il rapporto con le Istituzioni Pubbliche, sul quale ci poniamo delle domande: Perchè la CISL non ha salvaguardato il potere di acquisto del personale pubblico e per quale contropartita col Governo? Come mai nei rinnovi dei CCNL PUBBLICI si accontentano solo del 5,78% (Inflazione al 16/18% ) mentre nel privato ci sono aumenti del 14-15-16-17%, ovviamente complessivi ? Perché, secondo la CISL e la Sua Categoria del Pubblico, i dipendenti pubblici non devono recuperare il potere di acquisto? Ci viene da pensare che anche la CISL FP e la CISL confederale considerino i dipendenti pubblici dei privilegiati, come fa il Governo? Perché la stessa Confederazione Cisl non ha tutelato le richieste di avere un aumento in linea col recupero del potere d’acqsuito (o per lo meno lì vicino)? Paolo Del Vecchio, Segretario Generale Fp Cgil Novara e Vco

  2. Aggiungo che, ad oggi, non ci risulta che la CISL e la sua Categoria del Pubblico, abbia dichiarato Sciopero a tutela dei Sanitari.
    Cgil e Uil, come ben tutti sapete, lo faranno il 29 Novembre.
    Paolo Del Vecchio
    Segretario Generale Fp Cgil Novara e Vco

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Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha parlato di rivolta sociale necessaria per motivare i lavoratori alla lotta e promuovere lo sciopero generale previsto il prossimo 29 novembre contro la legge di bilancio. Il segretario della Cisl Luigi Sbarra, confederazione che non aderisce allo sciopero generale di Cgil e Uil, afferma che é sbagliato perché c’è bisogno di coesione ed unità rispetto ai problemi che ci stanno davanti.

Sembra una polemica un po’ sul sesso degli angeli: la parola “rivolta sociale“ sembra molto incendiaria ma suona  dolce rispetto alle invettive di Salvini contro giudici o immigrati o a quello che Trump, eletto da una buona maggioranza di americani presidente degli Usa, ha pronunciato anche lui contro i giudici e gli immigrati. 

Le due confederazioni sono divise come non mai ma nom così i loro sindacati di categoria: Cgil e Cisl hanno scioperato unitariamente nelle Ferrovie per la sicurezza del personale e il rinnovo del contratto nazionale, unitariamente nei trasporti pubblici urbani per un’ intera giornata, sciopereranno unitariamente insieme ai sindacati autonomi di medici ed infermieri nel comparto della sanità che soffre di gravissime carenze di organico con conseguenze gravi in termini di liste di attesa per esami, visite ed interventi.

Scioperano insieme unitariamente Cgil-Cisl-Uil nel settore dell’automotive che è investito a livello continentale europeo, ma anche in Giappone e negli Usa, da una delle crisi più forti di sempre, con chiusura di stabilimenti e cassa integrazione e scioperano contro il Governo Meloni che taglia il fondo per l’automotive.

Insomma se il sindacato ai suoi livelli più alti è diviso nelle relazioni con la politica, fra chi è più restio ad entrare in lotta contro il Governo e chi non ha queste remore, a livello di base e nelle categorie soffia già un’aria di rivolta e di contestazione che non potrà che diventare globale al di là delle vicende di questa finanziaria.

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