“ Quante divisioni ha il Papa?” chiese Stalin ai tempi della II Guerra Mondiale, allora era Pio XII che era riuscito solo ad armare con vecchi fucili simbolicamente la Guardia Palatina nei giorni più bui dell’occupazione nazista di Roma. 

Dalla I Guerra d’indipendenza italiana che il Papa non prende più parte ad una guerra: fu Pio IX a ritirarsi dalla guerra contro gli Austriaci che avevano minacciato uno scisma, il Papa non può combattere i suoi figli affermo’ Pio IX che oggi è Beato ma che allora fu molto contestato  dai simpatizzanti dell’ Unità d’Italia che avevano ipotizzato addirittura una confederazione di Stati italiani senza stranieri di mezzo e presieduta dal Papa.

Papa Francesco ha ribadito che l’unica arma che può vincere la guerra è la preghiera, non solo ha detto: “ io mi vergogno che ci siano Paesi che pensano ad aumentare le spese militari “.

Non si tratta di un’espressione del tutto nuova in un Papa: Pio XI dichiarò che “ come italiano si vergognava delle leggi razziali” nel 1938 ma lo fece in una corrispondenza privata con un gesuita che teneva i rapporti con Mussolini.

Ora l’Italia e l’Europa sono realtà democratiche e il Papa può parlare liberamente anche se c’è sempre chi ritiene che debba tacere sulle armi e/o sull’aborto, sull’eutanasia e altro.

Mi sembra che molti oggi dicano di No ad un aumento delle spese militari anche citando il Papa e non ci sarebbe niente di male se non ci si dimenticasse troppo la seconda parte del discorso di Papa Francesco.

Il Papa dice “ non dalle armi, da sanzioni che viene la Pace ma da un nuovo ordine Internazionale “.

Questa è evidentemente la parte più difficile e più ostica per molti: un nuovo ordine internazionale nel pensiero dei Papi è un ordine non fondato sul nazionalismo ma nemmeno su una globalizzazione senza valori morali, inevitabilmente cozza contro i sovranismi di ogni colore e Paese che non accettano limiti alla sovranità nazionale o sempre troppo pochi anche in Europa ponendo le basi di nuove guerre.

Dire di No a nuove armi è impossibile se nel contempo non ci si impegna a rinunciare all’egoismo sovranista che alligna spesso a destra come a sinistra. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Le armi e il Papa

“ Quante divisioni ha il Papa?” chiese Stalin ai tempi della II Guerra Mondiale, allora era Pio XII che era riuscito solo ad armare con vecchi fucili simbolicamente la Guardia Palatina nei giorni più bui dell’occupazione nazista di Roma. 

Dalla I Guerra d’indipendenza italiana che il Papa non prende più parte ad una guerra: fu Pio IX a ritirarsi dalla guerra contro gli Austriaci che avevano minacciato uno scisma, il Papa non può combattere i suoi figli affermo’ Pio IX che oggi è Beato ma che allora fu molto contestato  dai simpatizzanti dell’ Unità d’Italia che avevano ipotizzato addirittura una confederazione di Stati italiani senza stranieri di mezzo e presieduta dal Papa.

Papa Francesco ha ribadito che l’unica arma che può vincere la guerra è la preghiera, non solo ha detto: “ io mi vergogno che ci siano Paesi che pensano ad aumentare le spese militari “.

Non si tratta di un’espressione del tutto nuova in un Papa: Pio XI dichiarò che “ come italiano si vergognava delle leggi razziali” nel 1938 ma lo fece in una corrispondenza privata con un gesuita che teneva i rapporti con Mussolini.

Ora l’Italia e l’Europa sono realtà democratiche e il Papa può parlare liberamente anche se c’è sempre chi ritiene che debba tacere sulle armi e/o sull’aborto, sull’eutanasia e altro.

Mi sembra che molti oggi dicano di No ad un aumento delle spese militari anche citando il Papa e non ci sarebbe niente di male se non ci si dimenticasse troppo la seconda parte del discorso di Papa Francesco.

Il Papa dice “ non dalle armi, da sanzioni che viene la Pace ma da un nuovo ordine Internazionale “.

Questa è evidentemente la parte più difficile e più ostica per molti: un nuovo ordine internazionale nel pensiero dei Papi è un ordine non fondato sul nazionalismo ma nemmeno su una globalizzazione senza valori morali, inevitabilmente cozza contro i sovranismi di ogni colore e Paese che non accettano limiti alla sovranità nazionale o sempre troppo pochi anche in Europa ponendo le basi di nuove guerre.

Dire di No a nuove armi è impossibile se nel contempo non ci si impegna a rinunciare all’egoismo sovranista che alligna spesso a destra come a sinistra. 

© 2020-2024 La Voce di Novara
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54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.