Ci sono almeno due Anarchie in Italia : la prima Anarchia non è utopista, anzi è molto realista e reale. 

È l’anarchia che in alcune zone d’Italia è sovrana: niente licenze edilizie e permessi, niente contributi e tasse, niente raccolta differenziata dei rifiuti ma anche solo ordinata, alto tasso di evasione dello stesso obbligo scolastico.

Sono le zone in cui un latitante può andare in giro libero ed indisturbato per anni, in cui la gente non va più neanche a votare in maggioranza, in cui fra lo Stato e la criminalità organizzata molta gente preferisce non scegliere o scegliere contro lo Stato, che si può benissimo fare a meno dello Stato.

Sono anarchici di fatto e non di diritto, senza ideologie e senza politica ma anche senza Stato e senza Chiesa. 

Poi ci sono gli anarchici, pochi ma irriducibili e violenti della tradizione anarchica insurrezionale.

Sono quelli ben descritti in quel bellissimo romanzo di Riccardo Bacchelli : “ Il diavolo a Pontelungo” dedicato alla figura dell’ aristocratico russo Bakunin sempre in rotta con Marx e Mazzini , un aristocratico velleitario ed inconcludente slegato dal popolo vero con le sue virtù e i suoi vizi.

Non sono cambiati dall’800, non si sono liberati dalla loro ideologia .

La criminalità organizzata però è un’industria imponente, un pezzo di PIL, nella sua guerra contro lo Stato ha ucciso migliaia di magistrati, politici, Carabinieri , poliziotti, cittadini innocenti e altri delinquenti.

L’anarchia politica invece si limita per ora a danni gravi, auto, tralicci , caserme , scritte minacciose , ma anche ferimenti alle gambe, ma anche il terrorismo rosso negli anni ‘70 e ‘80 iniziò così per poi passare ai sequestri , agli omicidi .

Nella vicenda Cospito le due Anarchie sembrano unite dall’attacco al 41bis, il trattamento di carcere di particolare isolamento inflitto a centinaia di mafiosi ed esteso, se legittimamente o meno si esprimerà ancora la stessa magistratura, anche all’ anarchico Cospito.

Cospito chiede l’abolizione del 41bis e dello stesso ergastolo per se stesso ma anche per mafiosi , camorristi, andranghetisti, chi solidarizza con lui spesso non si capisce se sia d’accordo anche lui con l’abolizione del 41bis.

Le due Anarchie lottano divise ma questa volta sono unite, sta allo Stato resistere e non farsi mettere nell’angolo ancora una volta.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Le Due Anarchie

Ci sono almeno due Anarchie in Italia : la prima Anarchia non è utopista, anzi è molto realista e reale. 

È l’anarchia che in alcune zone d’Italia è sovrana: niente licenze edilizie e permessi, niente contributi e tasse, niente raccolta differenziata dei rifiuti ma anche solo ordinata, alto tasso di evasione dello stesso obbligo scolastico.

Sono le zone in cui un latitante può andare in giro libero ed indisturbato per anni, in cui la gente non va più neanche a votare in maggioranza, in cui fra lo Stato e la criminalità organizzata molta gente preferisce non scegliere o scegliere contro lo Stato, che si può benissimo fare a meno dello Stato.

Sono anarchici di fatto e non di diritto, senza ideologie e senza politica ma anche senza Stato e senza Chiesa. 

Poi ci sono gli anarchici, pochi ma irriducibili e violenti della tradizione anarchica insurrezionale.

Sono quelli ben descritti in quel bellissimo romanzo di Riccardo Bacchelli : “ Il diavolo a Pontelungo” dedicato alla figura dell’ aristocratico russo Bakunin sempre in rotta con Marx e Mazzini , un aristocratico velleitario ed inconcludente slegato dal popolo vero con le sue virtù e i suoi vizi.

Non sono cambiati dall’800, non si sono liberati dalla loro ideologia .

La criminalità organizzata però è un’industria imponente, un pezzo di PIL, nella sua guerra contro lo Stato ha ucciso migliaia di magistrati, politici, Carabinieri , poliziotti, cittadini innocenti e altri delinquenti.

L’anarchia politica invece si limita per ora a danni gravi, auto, tralicci , caserme , scritte minacciose , ma anche ferimenti alle gambe, ma anche il terrorismo rosso negli anni ‘70 e ‘80 iniziò così per poi passare ai sequestri , agli omicidi .

Nella vicenda Cospito le due Anarchie sembrano unite dall’attacco al 41bis, il trattamento di carcere di particolare isolamento inflitto a centinaia di mafiosi ed esteso, se legittimamente o meno si esprimerà ancora la stessa magistratura, anche all’ anarchico Cospito.

Cospito chiede l’abolizione del 41bis e dello stesso ergastolo per se stesso ma anche per mafiosi , camorristi, andranghetisti, chi solidarizza con lui spesso non si capisce se sia d’accordo anche lui con l’abolizione del 41bis.

Le due Anarchie lottano divise ma questa volta sono unite, sta allo Stato resistere e non farsi mettere nell’angolo ancora una volta.

© 2020-2024 La Voce di Novara
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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.