Luciano Lombardi coscienza critica della Città
Non sembra vero che Luciano Lombardi, per molti anni Direttore del Corriere di Novara, se ne sia andato.
Lucido, indipendente, obbiettivo, competente, documentato, appassionato alla vita della città come può esserlo un novarese di adozione, appassionato della politica come poteva esserlo uno che l’aveva studiata a Firenze con Giovanni Sartori.
Ha fatto di un piccolo settimanale di provincia un giornale moderno dall’impostazione grafica alla capacità di coprire la cronaca e di essere una voce critica per la città.
In piena sintonia con i suoi editori , imprenditori illuminati come Riccardo Lombardi , suo omonimo ma non parente , e Gianfredo Comazzi, ha segnato un’epoca dell’informazione novarese e di Novara.
Il suo Corriere di Novara avrebbe potuto essere benissimo un quotidiano , ma Lombardi aveva troppo buonsenso e i piedi ben piantati in terra per fare il passo più lungo della gamba.
Ricordare tanti editoriali e suoi articoli è impossibile : da quelli sull’odissea mai conclusa sullo smaltitore comunale, a quelli sul mai e ancora non realizzato parcheggio interrato in centro, alla vicenda dello Sporting di S.Agabio analizzata nei suoi molti punti deboli finanziari prevedendo i tanti scogli e problemi, alle vicende interne e dialettiche dei partiti della prima repubblica raccontati con gusto per le qualità e anche i vizi dei protagonisti di allora, allo scoop sull’ obiezione di coscienza fiscale per le spese militari di gruppi cattolici allora messo un po’ in sordina dalla stessa stampa cattolica .
L’ho ammirato tanto, l’ho letto sempre con piacere, interesse, l’attendevo sempre in edicola, non lo dimenticherò mai .