Sono 30 anni dall’inizio di Mani Pulite, l’inchiesta giudiziaria che partita da Milano dilagò in tutta Italia segnando uno stacco fra un periodo molto lungo della storia della Repubblica italiana e l’attuale.
Per Novara le inchieste giudiziarie coinvolgenti politici locali furono soprattutto l’anno successivo, nel 1993: con l’arresto del Presidente della Provincia, il Dc Roberto Negri e la sua successiva condanna e del bellinzaghese Adelmo Brustia , presidente della Gepi, un grande ente pubblico economico da cui dipendevano centinaia di aziende industriali che successivamente patteggiò.
La crisi giudiziaria colpi’ anche il PSDI del ministro Franco Nicolazzi di Gattico, che ne era il leader nazionale, che per lo scandalo cosiddetto delle carceri d’oro viene incriminato e successivamente condannato ad una pena che sconterà per la maggior parte agli arresti domiciliari.
Il disastro giudiziario che investe socialisti e socialdemocratici, liberali e democristiani favorirà l’ascesa politica della Lega di Bossi, oggi ancora senatore ma investito da un grave scandalo per l’utilizzo di fondi pubblici a scopi privati e familiari.
Grazie all’attacco della Lega novarese e nazionale ai partiti nazionali di Roma ladrona la Lega vincerà le elezioni comunali nel 1993 e Roberto Cota e Massimo Giordano inizieranno la loro carriera politica da giovanissimi assessori comunali leghisti di Novara.
Cota che diventerà deputato nazionale e Presidente della Regione Piemonte sarà poi destituito da Presidente dai giudici per una vicenda di firme false e recentemente condannato per le vicende di Rimborsopoli per cui è stato condannato anche Massimo Giordano che in conto Lega è stato per 9 anni filati Sindaco di Novara.
Anche Fini e il suo MSI poi trasformato in An godettero di nuovi, insperati, successi elettorali sull’ondata di indignazione popolare per Mani Pulite: oggi Fini ha lasciato la politica a causa della vicenda poco trasparente della vendita di un appartamento a Montecarlo , appartenente al suo partito, grazie ad un’eredità, svenduto al fratello della seconda moglie di Fini.
Amato, nel 1992 Presidente del Consiglio per il PSI di Craxi, poi deceduto in Tunisia dove era fuggito per evitare l’arresto, è oggi il Presidente della Corte Costituzionale.
Già allora i politici via via indagati e processati e condannati lamentarono moltissimo di essere vittime innocenti e sacrificali di una magistratura politicizzata che non voleva stare al proprio posto e invadeva la politica.
È la stessa accusa che fa Renzi, già leader del Pd, ai suoi giudici che lo indagano per vicende di finanziamento illecito ai partiti e Renzi allora era solo un ragazzo senza responsabilità politiche.
La differenza principale è che oggi la maggioranza dei cittadini italiani , ci dicono i sondaggi d’opinione, è convinta che non possano esistere politici onesti e ritiene la corruzione molto diffusa in politica ma anche a ineliminabile, allora era convinta che le cose potessero cambiare e che stavano cambiando.