Ha detto Sabino Cassese, da almeno tre elezioni presidenziali citato a sproposito come possibile candidato alla Presidenza della Repubblica: “ gli incarichi pubblici non si sollecitano e non si rifiutano “.

Sergio Mattarella, uno fra i Presidenti più amati di sempre dai cittadini , non ha fatto nulla ma proprio nulla per essere rieletto Presidente della Repubblica.

Ha detto in continuazione che non ne vedeva la necessità, l’opportunità, che era al limite della costituzionalità, che non lo desiderava e nemmeno lo voleva.

Non così altri candidati o autocandidati come Berlusconi che solo dopo mesi e mesi e numerose telefonate a tutti o quasi gli elettori, poco prima di essere ricoverato d’urgenza, ha rinunciato ad una candidatura che aveva strappato con forza e insistenza ad alleati riluttanti e poco convinti .

Non così per la Presidente del Senato impegnata più in una campagna personale che nello stesso scrutinio.

Vi ha dovuto rinunciare Salvini che più  si è esposto nella battaglia per guadagnare finalmente un Presidente di centrodestra o culturalmente di centrodestra o magari di nuovo il mai dimenticato e sempre compianto Ministero degli Interni.

Vi ha dovuto rinunciare la Meloni che sperava di spaccare la maggioranza di governo e tornare presto alle urne.

Anche Renzi non è riuscito a incoronare il suo bel Casini ma si può consolare perché viene rieletto quello che contribuì a portare al Quirinale 7 anni fa.

La conversione dei 5 Stelle è la più miracolosa: da chi non aveva votato Mattarella, da chi ne aveva chiesto l incriminazione che almeno in buona parte è diventato più mattarelliano di Mattarella stesso.

Mattarella lui non è cambiato, è sempre uguale: sempre convinto che l’Italia debba andare avanti unita nella lotta alla pandemia e nella campagna vaccinale, nella cooperazione europea con i suoi vincoli e le sue opportunità , nella collocazione occidentale ed atlantica .

Sarà ancora così perché le istituzioni hanno bisogno di fermezza, di stabilità, di spirito positivo , di concretezza e valori condivisi, lo chiedono i cittadini. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Mattarella

Ha detto Sabino Cassese, da almeno tre elezioni presidenziali citato a sproposito come possibile candidato alla Presidenza della Repubblica: “ gli incarichi pubblici non si sollecitano e non si rifiutano “.

Sergio Mattarella, uno fra i Presidenti più amati di sempre dai cittadini , non ha fatto nulla ma proprio nulla per essere rieletto Presidente della Repubblica.

Ha detto in continuazione che non ne vedeva la necessità, l’opportunità, che era al limite della costituzionalità, che non lo desiderava e nemmeno lo voleva.

Non così altri candidati o autocandidati come Berlusconi che solo dopo mesi e mesi e numerose telefonate a tutti o quasi gli elettori, poco prima di essere ricoverato d’urgenza, ha rinunciato ad una candidatura che aveva strappato con forza e insistenza ad alleati riluttanti e poco convinti .

Non così per la Presidente del Senato impegnata più in una campagna personale che nello stesso scrutinio.

Vi ha dovuto rinunciare Salvini che più  si è esposto nella battaglia per guadagnare finalmente un Presidente di centrodestra o culturalmente di centrodestra o magari di nuovo il mai dimenticato e sempre compianto Ministero degli Interni.

Vi ha dovuto rinunciare la Meloni che sperava di spaccare la maggioranza di governo e tornare presto alle urne.

Anche Renzi non è riuscito a incoronare il suo bel Casini ma si può consolare perché viene rieletto quello che contribuì a portare al Quirinale 7 anni fa.

La conversione dei 5 Stelle è la più miracolosa: da chi non aveva votato Mattarella, da chi ne aveva chiesto l incriminazione che almeno in buona parte è diventato più mattarelliano di Mattarella stesso.

Mattarella lui non è cambiato, è sempre uguale: sempre convinto che l’Italia debba andare avanti unita nella lotta alla pandemia e nella campagna vaccinale, nella cooperazione europea con i suoi vincoli e le sue opportunità , nella collocazione occidentale ed atlantica .

Sarà ancora così perché le istituzioni hanno bisogno di fermezza, di stabilità, di spirito positivo , di concretezza e valori condivisi, lo chiedono i cittadini. 

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