Avrebbe potuto avere, dopo la laurea a pieni voti in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano e una prima esperienza giovanile in politica, un futuro brillante magari nello studio dell’avvocato Cassietti, principe del foro di Novara e leader della corrente della sinistra Dc della base. La vocazione a seguire sant’Ignazio di Loyola lo ha invece avvinto e portato lontano dalla sua Romentino, per essere gesuita come il cardinale Martini e papa Bergoglio e diventare così uno dei redattori di “Civiltà Cattolica”, in particolare chi scrive di politica e un giorno, chissà, tornare nella sua diocesi di Novara per fare il vescovo.
Padre Francesco Occhetta lo hanno trasferito a insegnare teologia morale alla Gregoriana, il top delle università pontificie a Roma. La passione per la politica lo segue sempre: ispira e accompagna l’impegno della Ministra Cartabia per la giustizia riparativa e soprattutto fonda il movimento “Connessioni”. Un movimento giovanile politico che però non vuole fare politica ma formare alla politica i giovani che si vogliono riconoscere nella dottrina sociale della chiesa.
Centinaia di giovani che studiano la politica, l’economia, spesso già laureati e plurilaureati e che incontrano politici di ogni orientamento da Tajani a Violante solo per fare qualche nome.
In un Paese dove molti giovani sfuggono l’impegno politico oppure lo scambiano per una sistemazione, i giovani di padre Occhetta, un uomo gentile, mite e tollerante, passano magari una settimana di estate a studiare i problemi del Paese.
I gesuiti da sempre si dedicano alla formazione delle classi dirigenti, ora è il turno di padre Occhetta da Romentino: di quei giovani, ne sono certo, ne sentiremo ancora parlare.