La gente non va più a votare, forse anche non per non sentirsi dire : “ gli elettori non hanno sempre ragione “ come li ha rimproverati Carlo Calenda deluso per il risultato non esaltante del suo Terzo Polo.
Calenda rimprovera gli elettori che sono andati ancora a votare, circa il 40% soltanto del totale, sostenendo che prevale troppo ancora il cosiddetto voto di appartenenza, cosa non del tutto vera, visto i partiti che nascono , vincono e crollano in pochi anni.
Non ci sono però vicende che motivino l’elettore a votare e a non sentirsi invece permanentemente ingannato dai politici.
Prendiamo la vicenda del Bonus ristrutturazioni, è stato voluto dal Governo 5 Stelle/Pd/Renzi e poi rifinanziato e non modificato dal Governo Draghi quindi anche da Forza Italia e Lega.
Durante la campagna elettorale e nella prima legge di bilancio anche la Meloni e Fdi non ha voluto annunciare nessun blocco di questo Bonus, anzi fino a pochi
giorni fa la sua continuazione sembrava garantita.
Con un blitz improvviso , deciso dopo le elezioni regionali , la Meloni ha stoppato il Bonus perché se continuasse si aprirebbe una voragine nei conti pubblici. Tutto ciò non si sapeva già ampiamente prima? E perché oggi tutti rimbalzano la colpa uno sull’altro di un provvedimento che hanno voluto tutti?
Prendiamo la vicenda delle assoluzioni e delle condanne dei politici.
Berlusconi è stato assolto, bene e le sentenze si devono rispettare ma la Montaruli e Cota sono stati condannati con sentenza definitiva.
La Montaruli si dimette, mentre Cota le chiedeva di non farlo e va bene ma intanto dichiara di “ non aver mai danneggiato le finanze pubbliche “, eppure la sentenza che la condanna ad un anno e mezzo di carcere, che non sconterà , afferma che la Montaruli ha restituito 42 mila euro e se non lo avesse fatto la pena sarebbe stata maggiore.
Sostanzialmente se gli elettori non sono infallibili, e nessuno può pretendere che lo siano, i politici invece non sbagliano mai, se sembra che abbiano sbagliato non è mai colpa loro ma sempre di qualcun altro politico o magistrato, non esistono autocritiche e scuse per aver commesso degli errori, mai.
A questo punto l’elettore decide di non partecipare più ad un teatrino in cui la colpa in partenza è sempre e solo sua e non vota.