Rita Pavan, sindacalista non pentita

Quando ho fatto sindacato a tempo pieno per una dozzina di anni ho conosciuto molti sindacalisti, soprattutto uomini nella Cisl, perché le donne erano certamente una minoranza, ma anche donne poi diventate molte importanti: ricordo ancora un’ Anna Maria Furlan, segretaria provinciale di Genova  del Silulap Cisl, il sindacato degli uffici postali locali che tesserava circa il 90% dei portalettere e dei direttori degli uffici postali, da allora ne fece di strada diventando addirittura il numero 1 della Cisl. 

Non ho conosciuto personalmente Rita Pavan che è andata in pensione dopo 40 anni di sindacato nel 2020, come Segretario della Cisl Monza Brianza Lecco, la prima segretario di questa struttura interprovinciale.

La conosco molto meglio, oggi, attraverso Facebook e la sua autobiografia : “ Dalla loro parte” , edita da Homeless Book( i ricavi  sono per un progetto di solidarietà in Perù ) .

La cosa bella è che a volte  i sindacalisti , ma forse le sindacaliste è diverso, quando vanno in pensione, alcuni fanno di tutto per non andarci mai e qualche volta ci riescono, sono brontoloni, pieni di rimpianti, qualche volta perfino di rancori, comunque spesso rimpiangono i tempi andati, spesso epici e perfino eroici, del sindacato di una volta rispetto a quello che non è più e non potrà essere. 

Non così Rita: assunta come impiegata alla Peugeot di Milano, delegata della categoria del commercio, poi operatrice sindacale unitaria di zona, per molti anni poi impegnata a seguire i coordinamenti delle donne della Cisl a livello regionale in Lombardia, con i corsi 150 ore per le donne delle aziende milanesi, poi ancora le attività internazionali e di coordinamento con gli altri sindacati europei e infine l’esperienza ultima a Lecco dove aveva anche lanciato “ i Venerdì della Cisl”, un ciclo di incontri culturali di approfondimento delle tematiche del lavoro e sociali di attualità .

Lo sguardo di Rita è rimasto quello della ragazza che si era fatta in quattro, appena uscita dalla scuola e giovane delegata degli impiegati, perfino con un blocco stradale, per fare riassumere un collega più anziano, che le aveva insegnato il mestiere, ingiustamente licenziato o che ancora oggi chiede scusa ad un collega del sindacato di cui ritiene di aver preso ingiustamente il posto in un consiglio direttivo. 

È lo sguardo di chi pensa che il sindacato possa essere una grande occasione di crescita civile e di promozione sociale e non tanto di potere e di carriera. 

Nel libro scopri anche come il mio amico Mauro Brustia, che è stato Segretario generale della Cisl di Novara, ha conosciuto sua moglie Enrica: ad un corso di formazione sui temi delle donne organizzato da Rita Pavan , che piccolo il mondo. Attachments area

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Rita Pavan, sindacalista non pentita

Quando ho fatto sindacato a tempo pieno per una dozzina di anni ho conosciuto molti sindacalisti, soprattutto uomini nella Cisl, perché le donne erano certamente una minoranza, ma anche donne poi diventate molte importanti: ricordo ancora un’ Anna Maria Furlan, segretaria provinciale di Genova  del Silulap Cisl, il sindacato degli uffici postali locali che tesserava circa il 90% dei portalettere e dei direttori degli uffici postali, da allora ne fece di strada diventando addirittura il numero 1 della Cisl. 

Non ho conosciuto personalmente Rita Pavan che è andata in pensione dopo 40 anni di sindacato nel 2020, come Segretario della Cisl Monza Brianza Lecco, la prima segretario di questa struttura interprovinciale.

La conosco molto meglio, oggi, attraverso Facebook e la sua autobiografia : “ Dalla loro parte” , edita da Homeless Book( i ricavi  sono per un progetto di solidarietà in Perù ) .

La cosa bella è che a volte  i sindacalisti , ma forse le sindacaliste è diverso, quando vanno in pensione, alcuni fanno di tutto per non andarci mai e qualche volta ci riescono, sono brontoloni, pieni di rimpianti, qualche volta perfino di rancori, comunque spesso rimpiangono i tempi andati, spesso epici e perfino eroici, del sindacato di una volta rispetto a quello che non è più e non potrà essere. 

Non così Rita: assunta come impiegata alla Peugeot di Milano, delegata della categoria del commercio, poi operatrice sindacale unitaria di zona, per molti anni poi impegnata a seguire i coordinamenti delle donne della Cisl a livello regionale in Lombardia, con i corsi 150 ore per le donne delle aziende milanesi, poi ancora le attività internazionali e di coordinamento con gli altri sindacati europei e infine l’esperienza ultima a Lecco dove aveva anche lanciato “ i Venerdì della Cisl”, un ciclo di incontri culturali di approfondimento delle tematiche del lavoro e sociali di attualità .

Lo sguardo di Rita è rimasto quello della ragazza che si era fatta in quattro, appena uscita dalla scuola e giovane delegata degli impiegati, perfino con un blocco stradale, per fare riassumere un collega più anziano, che le aveva insegnato il mestiere, ingiustamente licenziato o che ancora oggi chiede scusa ad un collega del sindacato di cui ritiene di aver preso ingiustamente il posto in un consiglio direttivo. 

È lo sguardo di chi pensa che il sindacato possa essere una grande occasione di crescita civile e di promozione sociale e non tanto di potere e di carriera. 

Nel libro scopri anche come il mio amico Mauro Brustia, che è stato Segretario generale della Cisl di Novara, ha conosciuto sua moglie Enrica: ad un corso di formazione sui temi delle donne organizzato da Rita Pavan , che piccolo il mondo. Attachments area

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.