Da un certo punto di vista nel secondo decennio del secondo millennio stiamo assistendo ad un remake dell’800.

Nell’ 800 infatti abbiamo assistito a delle forti polemiche Stato-Chiesa , che poi sfociarono anche nei Concordati in Germania, Austria, Ungheria, Belgio e infine tardivamente in Italia.

La Chiesa difendeva i suoi diritti al monopolio dell’educazione dei giovani che invece l’illuminismo liberale voleva sottrargli. La Chiesa quando poteva si serviva del potere secolare per proibire libri e giornali che riteneva pericolosi per la sua morale, ma anche gli anticlericali non erano da meno chiudendo con la forza i conventi e imponendo le sue scuole.

Il punto più doloroso di questo scontro fu la rivoluzione messicana con massacri non solo di preti e suore ma anche di decine di migliaia di fedeli , la guerra civile spagnola fu molto simile e in quel caso la Chiesa appoggiò il regime fascista di Franco contro gli eccessi violenti dei repubblicani.

L’Ungheria di Orban decide di punire per legge le espressioni dell’omosessualità, come in quei Paesi islamici da cui provengono gli immigrati mussulmani che lo stesso Orban non vuole, perché troppo fedeli ad un Islam che spesso è oscurantista e illiberale; mentre in Italia la Chiesa teme che si voglia imporre, sempre per legge, una visione diversa dell’uomo e della donna e dei loro rapporti, diversa da quella tradizionale Cattolica.

Personalmente credo che sia sempre più attuale la visione del Lamennais: non si può tornare indietro dalla società liberale in cui lo Stato non appoggia nessuna morale e religione e nel contempo la Chiesa e così le altre religioni devono essere assolutamente libere di professare e propagandare le loro tesi, anche quando non si accordano con la morale liberale e laica.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Ritorno all’800

Da un certo punto di vista nel secondo decennio del secondo millennio stiamo assistendo ad un remake dell’800.

Nell’ 800 infatti abbiamo assistito a delle forti polemiche Stato-Chiesa , che poi sfociarono anche nei Concordati in Germania, Austria, Ungheria, Belgio e infine tardivamente in Italia.

La Chiesa difendeva i suoi diritti al monopolio dell’educazione dei giovani che invece l’illuminismo liberale voleva sottrargli. La Chiesa quando poteva si serviva del potere secolare per proibire libri e giornali che riteneva pericolosi per la sua morale, ma anche gli anticlericali non erano da meno chiudendo con la forza i conventi e imponendo le sue scuole.

Il punto più doloroso di questo scontro fu la rivoluzione messicana con massacri non solo di preti e suore ma anche di decine di migliaia di fedeli , la guerra civile spagnola fu molto simile e in quel caso la Chiesa appoggiò il regime fascista di Franco contro gli eccessi violenti dei repubblicani.

L’Ungheria di Orban decide di punire per legge le espressioni dell’omosessualità, come in quei Paesi islamici da cui provengono gli immigrati mussulmani che lo stesso Orban non vuole, perché troppo fedeli ad un Islam che spesso è oscurantista e illiberale; mentre in Italia la Chiesa teme che si voglia imporre, sempre per legge, una visione diversa dell’uomo e della donna e dei loro rapporti, diversa da quella tradizionale Cattolica.

Personalmente credo che sia sempre più attuale la visione del Lamennais: non si può tornare indietro dalla società liberale in cui lo Stato non appoggia nessuna morale e religione e nel contempo la Chiesa e così le altre religioni devono essere assolutamente libere di professare e propagandare le loro tesi, anche quando non si accordano con la morale liberale e laica.

© 2020-2024 La Voce di Novara
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54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.