Domenico Rossi, consigliere regionale del Piemonte, forse potrebbe essere l’uomo del rilancio del Pd in una regione che ha visto per il centrosinistra certamente giorni migliori : le giunte Castellani e Chiamparino a Torino e in Regione e molti comuni capoluogo retti da Sindaci democratici :Cuneo, Vercelli, Biella, Alessandria, perfino Novara ma che poi ha vissuto le stagioni di successo di Salvini e oggi della Meloni a scapito del Pd e in cui i 5 Stelle, salvo Torino, non hanno mai preso piede nemmeno nei loro tempi migliori.
Sarebbe un novarese, anche se ben conosciuto a Torino: della scuola che incrocia Don Ciotti e Giancarlo Caselli , cioè i “ salesiani di sinistra” , formatosi politicamente in Libera è arrivato nel Pd relativamente tardi senza un passato diessino o popolar/margheritino che lo possa condizionare.
Un politico di battaglie di principio , per i diritti , ma anche capace di dialogo all’ interno del Pd e perfino con gli avversari come dimostra il rapporto aperto sulla questione dell’Ospedale di Novara con lo stesso Sindaco leghista.
Sembra che nella contesa aperta all’interno del Pd nazionale Domenico Rossi, per tutti Mimmo, a sorpresa non si schieri con la movimentista Schlein ma con il grande centro ( centro nel Pd) del dato per vincente Bonaccini.
A questo punto per Rossi la conquista del posto di numero 1, il Segretario, del Pd Piemonte non dovrebbe trovare ostacoli e concorrenti di rilievo.
Conoscendo la grande capacità di lavoro di questo politico novarese per il Pd piemontese si potrebbe aprire una nuova stagione di forte vitalità in vista delle prossime scadenze .
Una risposta
Stare con Bonaccini, che concorda con la proposta della autonomia differenziata delle regioni e già renziano di ferro non è un buon esordio…Qualche anno nel Pd e subito si impone la realpolitik!