Sanremo giusto e sacrosanto

Vorrei dire che è giusto e sacrosanto che la Rai dedichi una settimana all’anno al Festival della canzone italiana.

Mi sembra pure normale che la stragrande maggioranza degli italiani, comunque una buona maggioranza lo segua in Tv. 

Naturalmente lo farà come può e riesce: ne vedrà qualche puntata perché poi giustamente in altre sere uscirà , lavorerà, riceverà gente, magari si stuferà e poi non lo vedrà sempre fino a tarda sera, andrà a letto dopo un po’ , andrà in bagno , farà delle telefonate, giocherà con il cane e con i parenti .

Naturalmente se milioni di persone vedono la stessa cosa poi l’indomani ne parleranno un po’ in ufficio , sul treno, sui social, diranno quale canzone gli è’ piaciuta e quale no, magari nessuna, diranno che l’edizione del ‘68, del 72, del 2002 era migliore o che ancora un Festival come si deve non lo hanno mai trasmesso. 

E poi criticheranno le papere dei conduttori, i compensi degli ospiti, i testi , la scenografia oppure saranno felici o infelici di averlo visto e più facile tutte e due le cose. 

Qualcuno dirà poi sempre che si dedica troppa attenzione ad un festival di musica leggera come se la maggior parte delle persone invece di ascoltare canzonette e perfino canticchiarle andasse alla Scala o al festival di Salisburgo o di Spoleto che poi anche una parte di quella gente lì che segue la musica alta segue Sanremo magari per dire che schifo ma lo fa. 

Poi c’è tanta gente che non segue Sanremo perché lo ha seguito troppo tempo e ora non ci ha più voglia , oppure non può seguirlo perché deve lavorare , è malata, ha cose tristi per la testa e non può farlo e rimpiange quando poteva farlo .

Negli anni ’70 era l’estrema sinistra contestava Sanremo perchè era la fiera dei buoni sentimenti anche se molti cantanti votavano pubblicamente Pci, da Gianni Morandi alla Berti a Massimo Ranieri, oggi un po’ di estrema destra contesta Sanremo perchè è la fiera dei buoni sentimenti.

Anche queste persone hanno ragione a non volerlo vedere e a non volerne parlare ma non devono stufare con le loro proteste quelli che lo seguono perché ci sono tanti altri programmi tv, radiofonici , Internet, libri , palestre anche se magari si sentono per una settimana un po’ isolati ma una settimana passa presto. 

Certo Sanremo sarà anche un po’ inutile e noioso , frivolo e vuoto ma sono tantissime le cose così nella vita di ognuno e di tutti , Sanremo non è certamente il peggio in questo senso. 

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Sanremo giusto e sacrosanto

Vorrei dire che è giusto e sacrosanto che la Rai dedichi una settimana all’anno al Festival della canzone italiana.

Mi sembra pure normale che la stragrande maggioranza degli italiani, comunque una buona maggioranza lo segua in Tv. 

Naturalmente lo farà come può e riesce: ne vedrà qualche puntata perché poi giustamente in altre sere uscirà , lavorerà, riceverà gente, magari si stuferà e poi non lo vedrà sempre fino a tarda sera, andrà a letto dopo un po’ , andrà in bagno , farà delle telefonate, giocherà con il cane e con i parenti .

Naturalmente se milioni di persone vedono la stessa cosa poi l’indomani ne parleranno un po’ in ufficio , sul treno, sui social, diranno quale canzone gli è’ piaciuta e quale no, magari nessuna, diranno che l’edizione del ‘68, del 72, del 2002 era migliore o che ancora un Festival come si deve non lo hanno mai trasmesso. 

E poi criticheranno le papere dei conduttori, i compensi degli ospiti, i testi , la scenografia oppure saranno felici o infelici di averlo visto e più facile tutte e due le cose. 

Qualcuno dirà poi sempre che si dedica troppa attenzione ad un festival di musica leggera come se la maggior parte delle persone invece di ascoltare canzonette e perfino canticchiarle andasse alla Scala o al festival di Salisburgo o di Spoleto che poi anche una parte di quella gente lì che segue la musica alta segue Sanremo magari per dire che schifo ma lo fa. 

Poi c’è tanta gente che non segue Sanremo perché lo ha seguito troppo tempo e ora non ci ha più voglia , oppure non può seguirlo perché deve lavorare , è malata, ha cose tristi per la testa e non può farlo e rimpiange quando poteva farlo .

Negli anni ’70 era l’estrema sinistra contestava Sanremo perchè era la fiera dei buoni sentimenti anche se molti cantanti votavano pubblicamente Pci, da Gianni Morandi alla Berti a Massimo Ranieri, oggi un po’ di estrema destra contesta Sanremo perchè è la fiera dei buoni sentimenti.

Anche queste persone hanno ragione a non volerlo vedere e a non volerne parlare ma non devono stufare con le loro proteste quelli che lo seguono perché ci sono tanti altri programmi tv, radiofonici , Internet, libri , palestre anche se magari si sentono per una settimana un po’ isolati ma una settimana passa presto. 

Certo Sanremo sarà anche un po’ inutile e noioso , frivolo e vuoto ma sono tantissime le cose così nella vita di ognuno e di tutti , Sanremo non è certamente il peggio in questo senso. 

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Pier Luigi Tolardo

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