Leggere le cronache politiche di questi giorni significa leggere la parola Centro sempre e dovunque, probabilmente è la parola più usata.
Centro sarebbero Calenda e Renzi perché su posizioni liberal-democratiche si oppongono alla destra e al Pd contemporaneamente anche se tutte e due provengono dal Pd, uno ne fu addirittura il segretario per 4 anni.
Di centro però sarebbero molti abitanti del centrodestra : Toti, Brugnaro, Cesa, Lupi.
Di centro però rivendica di essere Forza Italia anche se le persone citate prima hanno lasciato Forza Italia perché non la trovavano abbastanza di centro.
Molti commentatori e osservatori però trovano che anche il Pd sarebbe troppo di centro, il suo segretario Letta che viene dalla Dc e dal Ppi troppo di centro , le sue politiche non abbastanza di sinistra ma troppo di centro.
Chi sostiene di essere di centro da sempre e’ la Lega: vuole le pensioni non troppo avanti nell’età per gli operai ma anche tasse basse per i lavoratori autonomi .
Molti osservano che anche la Meloni si starebbe spostando verso il Centro: meno promesse populiste, meno polemiche contro l’Europa, più fedeltà alla Nato, il fascismo è stato un orrore da condannare.
Il Centro diventa per cui un luogo affollatissimo e larghissimo fino a inglobare destra e sinistra, lasciando solo dei piccoli spazi laterali alle estreme per chi rivendica orgogliosamente di essere di estrema destra o estrema sinistra e a volte, perfino, un po’ una cosa e pure l’altra.
La Repubblica è stata governata dal 1946 al 1994 da un grande partito di centro , oscillante fra il 48% dei tempi migliori al 28% di quelli peggiori , che era interclassista, nazionale, europeista, atlantista, per l’economia di mercato ma anche assistenzialista.
L’imprinting della Dc continua a caratterizzare la vita politica italiana ancora a trent’anni dal suo scioglimento e anche oggi che i suoi leader sono scomparsi o comunque molto anziani.
È stata una storia di successo, elettorale ma anche economico e sociale essendo coincisa con la stagione di maggiore sviluppo economico, progresso sociale , in democrazia del poco più di un secolo e mezzo di storia Italiana unitaria e per questo tutti usano la parola “ Centro “ come una marca di richiamo, un mantra rassicurante e tranquillizzante, una parola magica, uno slogan vincente.
Perfino il Presidenzialismo che la Meloni vorrebbe introdurre esisteva nella Dc sia pure in misura minoritaria : Bartolo Ciccardini , Zamberletti e poi Cossiga erano i nostri piccoli gollisti e per un certo periodo un leader importante per un attimo pensò di essere il nostro De Gaulle, si chiamava Amintore Fanfani.
Una risposta
Bel commento Pierluigi Tolardo. Tuttavia “centro” significa moderazione ed equilibrio, caratteristiche non proprio caratterizzanti Lega, M5S e tanto meno FlI.