“La sanità territoriale come priorità”. Questo il focus della conferenza stampa organizzata dai 5 Stelle di Galliate indetta per venerdì 17 al Castello. Un incontro che nasce dopo che la direzione dell’ospedale Maggiore ha reso noto che da gennaio 2024 anche il reparto di cardiologia dell’ospedale galliatese chiuderà i battenti.
In pochi anni il San Rocco ha chiuso il reparto di Oftalmologia, ridimensionato l’organico del dipartimento di Chirurgia generale e ora si paventa anche l’ipotesi anche dello spostamento della Medicina Interna e della Dermatologia nella sede distaccata del San Giuliano a Novara. «La salute è il bene principale per la nostra comunità sempre più longeva”, spiega Alessandro Basile, coordinatore del Movimento 5 Stelle di Galliate, “riteniamo che questo servizio debba essere garantito a tutti i cittadini – dal più ricco al più povero – evitando ulteriori tagli al personale sanitario che causano liste d’attesa interminabili e interrompendo le chiusure dei reparti importanti come quello della cardiologia dell’Ospedale di San Rocco di Galliate. La sanità pubblica è patrimonio nazionale è come tale deve essere tutelata e migliorata».
«In questi anni il Movimento 5 Stelle ha lavorato sodo tra i banchi della Regione per difendere la sanità pubblica dai disastri della giunta Cirio – aggiunge Sarah Disabato, capogruppo regionale e coordinatrice M5S Piemonte. “I continui tagli ai servizi, le infinite liste d’attesa, le privatizzazioni e le esternalizzazioni, uniti a una disorganizzazione generale del sistema sanitario, hanno colpito e continuano a colpire i cittadini piemontesi, in particolare le fasce più deboli. È necessario sostenere con forza il rilancio di una sanità pubblica adeguata ai bisogni dei cittadini e dei territori».
«Il nostro sistema sanitario pubblico gratuito e universalistico è un servizio irrinunciabile e da difendere”, commenta la Senatrice del Movimento 5 Stelle, Elisa Pirro. “Sono sempre più evidenti le intenzioni di indebolimento da parte della maggioranza per avvantaggiare il sistema privato, solo apparentemente più efficace. Se non corriamo ai ripari ora a breve non avremo più nulla da salvare e non sarà solo la parte più fragile della popolazione a pagarne le conseguenze ma chiunque si ammalerà di patologie non considerate “remunerative” dai privati. Noi non permetteremo mai che questo accada!».