Eliminazione dei passaggi a livello di via Achille Varzi e di via XX Settembre con l’interramento dei binari; mantenimento della stazione nella posizione attuale; raddoppio della linea ferroviaria nel tratto tra Galliate e Novara; incremento del traffico ferroviario; miglioramento della viabilità veicolare e tutela dell’ambiente. Sono questi i punti cardini del progetto proposto dal comitato civico “Il treno” che fa un po’ da contraltare a quello del Comune risalente ai primi anni 2000 e rispolverato nel 2020 in occasione della candidatura ai fondi del Pnrr.
«La nostra idea è una valida alternativa a un progetto ormai datato, legato alla vecchia progettazione dell’alta velocità – hanno detto Italo Fonio e Paolo Gatti –. Una “bretella” che per Galliate sarebbe una disgrazia con dodici chilometri di tracciato e un conseguente cantiere infinito, l’esproprio di numerosi terreni e lo spostamento della stazione. Senza contare i costi: 94 milioni di euro. Il nostro intervento, invece, avrebbe uno sviluppo complessivo di circa 1850 metri suddivisibile in tre tratte: la rampa ovest verso Novara a doppio binario, il tratto centrale interrato compreso tra i due attuali passaggi a livello di via Achille Varzi e via XX Settembre con annessa stazione e la rampa est verso il Ticino a semplice binario. I vantaggi sarebbero molti: niente espropri, il recupero di aree adiacenti dismesse come quella della ex Bassetti realizzando parcheggi funzionali alla stazione, eliminazione dei passaggi a livello di via Monte Grappa, via Giusti e via Adamello che creano anche 700 metri di coda e incremento delle corse soprattutto per chi utilizza il treno tutti i giorni per andare a Novara o in Lombardia. Inoltre questa idea potrebbe risolvere l’esigenza del territorio di collegare Novara a Malpensa».
Gli aspetti tecnici sono stati illustrati dal Piero Scandaluzzi, l’ingegnere che ha redatto il progetto: «L’ipotesi è quella di costruire il nuovo tracciato in affiancamento a quello esistente in modo da mantenere l’attività ferroviaria mediante un binario provvisorio. La parte interrata avrà una profondità di 7,5 metri e tutto il tracciato si svilupperà per una larghezza di circa 17 metri. Per il cantiere verrebbe utilizzato il “metodo Milano” che permette di eseguire i lavori costruendo gallerie e paratie senza interrompere il traffico per troppo tempo: i residenti di via Archimede, infatti, non avrebbero alcun disagio; quelli via di via Silvio Pellico, invece, dovrebbero rinunciare a ritirare l’auto solo per alcune settimane».
Il progetto ha ricevuto l’interesse di Ferrovie Nord: «L’ente ha giudicato fattibile la nostra idea addirittura con una spesa inferiore rispetto a quella preventivata: 51 milioni a fronte dei 60» ha aggiunto l’ex sindaco Nadia Melli, componente del comitato.
«Sostegno l’abbiamo ricevuto anche da altre associazioni quali Est Sesia, Confagricoltura, Condiretti, Cna – ha proseguito Fonio -. Confindustria ha anche dato la propria disponibilità a supportarci nella parte tecnica. Dalla politica, invece, non abbiamo ricevuto alcun interessamento: l’assessore regionale al Trasporti, Marco Gabusi, ci ha inviato un’email di circostanza; l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati, ci ha ascoltati ma non ha detto nulla. In consiglio comunale, invece, c’è chi è fortemente contrario, mentre il sindaco, Claudiano Di Caprio, è possibilista».
Poi ci sono le 1500 firme dei galliatesi a favore del progetto che verrà presentato il 21 aprile alle 21 nella sala Domus Marie. «Se continueremo ad avere il sostegno dei cittadini, proseguiremo con la nostra idea – hanno concluso -. Di sicuro non permetteremo che venga utilizzato altro terreno così come prevedeva il progetto originale».
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