Oratori chiusi, ma la creatività resti aperta!

Gli oratori sono chiusi…ma la creatività resti aperta! Con questo slogan la Pastorale giovanile regionale, guidata da mons. Guido Gallese, lancia un “vademecum” di attività nel tempo in cui tutti, e i giovani in particolare, devono restare a casa.

L’invito a tutti gli Uffici diocesani è di «attivarsi per non “perdere” questo prezioso tempo di Quaresima, soprattutto in un periodo così particolare e delicato» e di sperimentare nuove e adatte modalità pastorali.

 

[the_ad id=”62649″]

 

Da qui una serie di proposte, anzitutto quella di utilizzare smartphone e nuovi mezzi di comunicazione per riunioni e incontri a distanza «evitando però un uso eccessivo dei social». Quindi mantenere il contatto con i ragazzi e i giovani perché possano sentirci vicini, condividendo il loro vissuto e accompagnandoli in questi giorni speciali. «Privilegiamo ancora una volta l’ascolto. Aiutiamoli a interpretare in senso cristiano gli eventi che stiamo vivendo».

Ai ragazzi degli oratori giunge anche l’invito a «ritagliarsi dei momenti di silenzio quotidiano, per disintossicarsi dall’”epidemia” di informazioni che ci circonda. Accompagniamoli nella preghiera quotidiana, utilizzando i social per occasioni che evochino la forma comunitaria». Inoltre si offrano «semplici spunti di riflessione personale, che li aiutino a riflettere, attraverso audio, video e testi» con «proposte che possano accompagnarli anche culturalmente».

Ancora per i giovani siano attivate «pratiche di coinvolgimento online, che li aiutino a occupare in modo creativo e positivo il tempo a casa e mantengano vivo il senso di appartenenza a un gruppo e a una comunità» ed anche «attività di servizio, solo a condizione che rispettino totalmente e scrupolosamente le disposizioni di legge» poiché «un mal gestito desiderio di servizio per gli altri può facilmente tradursi in danni maggiori a quelli cui si vorrebbe ovviare, soprattutto per le persone anziane».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Oratori chiusi, ma la creatività resti aperta!

Gli oratori sono chiusi...ma la creatività resti aperta! Con questo slogan la Pastorale giovanile regionale, guidata da mons. Guido Gallese, lancia un “vademecum” di attività nel tempo in cui tutti, e i giovani in particolare, devono restare a casa. L’invito a tutti gli Uffici diocesani è di «attivarsi per non “perdere” questo prezioso tempo di Quaresima, soprattutto in un periodo così particolare e delicato» e di sperimentare nuove e adatte modalità pastorali.   [the_ad id="62649"]   Da qui una serie di proposte, anzitutto quella di utilizzare smartphone e nuovi mezzi di comunicazione per riunioni e incontri a distanza «evitando però un uso eccessivo dei social». Quindi mantenere il contatto con i ragazzi e i giovani perché possano sentirci vicini, condividendo il loro vissuto e accompagnandoli in questi giorni speciali. «Privilegiamo ancora una volta l’ascolto. Aiutiamoli a interpretare in senso cristiano gli eventi che stiamo vivendo». Ai ragazzi degli oratori giunge anche l’invito a «ritagliarsi dei momenti di silenzio quotidiano, per disintossicarsi dall’”epidemia” di informazioni che ci circonda. Accompagniamoli nella preghiera quotidiana, utilizzando i social per occasioni che evochino la forma comunitaria». Inoltre si offrano «semplici spunti di riflessione personale, che li aiutino a riflettere, attraverso audio, video e testi» con «proposte che possano accompagnarli anche culturalmente». Ancora per i giovani siano attivate «pratiche di coinvolgimento online, che li aiutino a occupare in modo creativo e positivo il tempo a casa e mantengano vivo il senso di appartenenza a un gruppo e a una comunità» ed anche «attività di servizio, solo a condizione che rispettino totalmente e scrupolosamente le disposizioni di legge» poiché «un mal gestito desiderio di servizio per gli altri può facilmente tradursi in danni maggiori a quelli cui si vorrebbe ovviare, soprattutto per le persone anziane».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata