Fara, il “Bona” della cantina “I Dof Mati” è tra i 100 vini migliori d’Italia

"I Dof Mati", in dialetto "le due ragazze" sono Sara Paladini e Valentina Cometto. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione di Golosaria da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Il vino è dedicato a Bona di Savoia

“I Dof Mati” in dialetto significa “le due ragazze”. In questo caso sono Sara Paladini e Valentina Cometto che si sono aggiudicate un importante riconoscimento: il vino della loro cantina di Fara Novarese “Bona”, Colline Novaresi Vespolina Doc 2019, è stato inserito tra i “Top Hundred” ovvero i 100 migliori vini d’Italia per “Il Golosario”, la guida che da oltre 30 anni offre ai suoi lettori il panorama sull’eccellenza enogastronomica.

I Top Hundred, selezionati da Paolo Massobrio e Marco Gatti, costituiscono un riconoscimento prestigioso: con
oltre vent’anni di storia alle spalle, rappresentano infatti uno dei più longevi, interessanti e ambiti premi enologici a
livello nazionale. Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno dunque premiato la cantina di Fara nel corso del
recentissimo evento milanese “Golosaria”, in particolare, appunto, per il Colline Novaresi Vespolina DOC “Bona”
2019.

Paladini e Comtto hanno entrambe alle spalle due storie professionali molto distanti dal mondo agricolo, ma a partire dal 2016 hanno iniziato da zero l’avventura di ripristinare alcuni vigneti abbandonati a Ghemme e Sizzano per farli tornare produttivi e avviare la loro cantina a Fara. «Siamo davvero emozionate e contente di questo riconoscimento – raccontano -. La viticoltura è un lavoro e un mondo bellissimo, a volte molto duro, ma per noi una passione grandissima: in questi anni abbiamo studiato e stiamo studiando tutti i giorni per essere all’altezza di questo sapere secolare, che merita rispetto ed impegno. Siamo in campo tutti i giorni e personalmente ci occupiamo di tutti gli aspetti che ruotano attorno alla vita delle piante e all’uva. “Bona” e gli altri vini per noi non sono semplici bottiglie, sono il frutto di lavoro, di dedizione e impegno, sono il simbolo della cura e dell’amore delle nostre meravigliose Colline Novaresi, che regalano paesaggi e prodotti eccellenti, sono la nostra idea di casa e stare insieme».

La premiata Vespolina “Bona” 2019 rappresenta un omaggio a Bona di Savoia, la donna che contribuì, proprio a Ghemme nel 1467, alla pace tra Sforza e Savoia: vespolina in purezza, affinamento solo in acciaio per esaltare i profumi di base, colore rubino trasparente, al naso ha note franche di marasca, freschezza incisiva con tracce speziate e tannini ben presenti. Oltre a Colline Novaresi Vespolina Doc “Bona”, I Dof Mati producono: Ghemme Docg “Il Matto”, Colline Novaresi Nebbiolo Doc “Trama” e Merlot “Tornato”.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Fara, il “Bona” della cantina “I Dof Mati” è tra i 100 vini migliori d’Italia

“I Dof Mati”, in dialetto “le due ragazze” sono Sara Paladini e Valentina Cometto. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione di Golosaria da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Il vino è dedicato a Bona di Savoia

“I Dof Mati” in dialetto significa “le due ragazze”. In questo caso sono Sara Paladini e Valentina Cometto che si sono aggiudicate un importante riconoscimento: il vino della loro cantina di Fara Novarese “Bona”, Colline Novaresi Vespolina Doc 2019, è stato inserito tra i “Top Hundred” ovvero i 100 migliori vini d’Italia per “Il Golosario”, la guida che da oltre 30 anni offre ai suoi lettori il panorama sull’eccellenza enogastronomica.

I Top Hundred, selezionati da Paolo Massobrio e Marco Gatti, costituiscono un riconoscimento prestigioso: con
oltre vent’anni di storia alle spalle, rappresentano infatti uno dei più longevi, interessanti e ambiti premi enologici a
livello nazionale. Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno dunque premiato la cantina di Fara nel corso del
recentissimo evento milanese “Golosaria”, in particolare, appunto, per il Colline Novaresi Vespolina DOC “Bona”
2019.

Paladini e Comtto hanno entrambe alle spalle due storie professionali molto distanti dal mondo agricolo, ma a partire dal 2016 hanno iniziato da zero l’avventura di ripristinare alcuni vigneti abbandonati a Ghemme e Sizzano per farli tornare produttivi e avviare la loro cantina a Fara. «Siamo davvero emozionate e contente di questo riconoscimento – raccontano -. La viticoltura è un lavoro e un mondo bellissimo, a volte molto duro, ma per noi una passione grandissima: in questi anni abbiamo studiato e stiamo studiando tutti i giorni per essere all’altezza di questo sapere secolare, che merita rispetto ed impegno. Siamo in campo tutti i giorni e personalmente ci occupiamo di tutti gli aspetti che ruotano attorno alla vita delle piante e all’uva. “Bona” e gli altri vini per noi non sono semplici bottiglie, sono il frutto di lavoro, di dedizione e impegno, sono il simbolo della cura e dell’amore delle nostre meravigliose Colline Novaresi, che regalano paesaggi e prodotti eccellenti, sono la nostra idea di casa e stare insieme».

La premiata Vespolina “Bona” 2019 rappresenta un omaggio a Bona di Savoia, la donna che contribuì, proprio a Ghemme nel 1467, alla pace tra Sforza e Savoia: vespolina in purezza, affinamento solo in acciaio per esaltare i profumi di base, colore rubino trasparente, al naso ha note franche di marasca, freschezza incisiva con tracce speziate e tannini ben presenti. Oltre a Colline Novaresi Vespolina Doc “Bona”, I Dof Mati producono: Ghemme Docg “Il Matto”, Colline Novaresi Nebbiolo Doc “Trama” e Merlot “Tornato”.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore