Il Consorzio Gorgonzola scova in Puglia un formaggio “abusivo”

Il Consorzio Gorgonzola scova in Puglia un formaggio “abusivo”. Tra le numerose attività svolte dal Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola dop, che riunisce un gran numero di aziende su 16 province tra Piemonte e Lombardia, c’è quello di vigilare per il pieno rispetto e l’applicazione delle norme vigenti in Italia e all’estero dove la denominazione di origine “Gorgonzola” è protetta. Il consorzio, dunque, deve controllare che il marchio e il nome registrati non vengano utilizzati in maniera impropria da aziende che non si trovano sul territorio e che producono un formaggio magari simile al gorgonzola senza, però, rispettare le caratteristiche che il dop deve avere.

 

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«Siamo venuti a conoscenza di un’azienda in provincia di Brindisi  – spiegano dal Consrozio – che produceva un formaggio simile al gorgonzola, chiamandolo gorgosalento, per riempire le proprie burrate. Questo non è possibile in quanto le aziende che producono il gorgonzola devono seguire un rigido disciplinare. Abbiamo contattato i titolati dell’azienda, che comunque si sono subito resi disponibili a togliere dal mercato il proprio “gorgonzola”, e abbiamo spiegato loro che in quel modo si faceva un uso improprio della denominazione anche solo utilizzando una parte del nome gorgonzola. C’è poi un’azienda in provincia di Bari che produce altre burrate sempre ripiene di gorgonzola, la quale, però, si rifornisce da uno dei nostri caseifici, dunque tutto regolare».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il Consorzio Gorgonzola scova in Puglia un formaggio “abusivo”

Il Consorzio Gorgonzola scova in Puglia un formaggio “abusivo”. Tra le numerose attività svolte dal Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola dop, che riunisce un gran numero di aziende su 16 province tra Piemonte e Lombardia, c’è quello di vigilare per il pieno rispetto e l’applicazione delle norme vigenti in Italia e all’estero dove la denominazione di origine “Gorgonzola” è protetta. Il consorzio, dunque, deve controllare che il marchio e il nome registrati non vengano utilizzati in maniera impropria da aziende che non si trovano sul territorio e che producono un formaggio magari simile al gorgonzola senza, però, rispettare le caratteristiche che il dop deve avere.

 

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