Opposizione nel sistema e fuori dal sistema

Conte ieri ha attaccato platealmente i due capi dell’opposizione i quali in effetti da due giorni erano riusciti a far credere agli italiani che l’Italia avesse sottoscritto l’uso del Mes e invece non era vero.

Andreotti avrebbe attaccato Berlinguer in una conferenza stampa? Cito Andreotti non solo perché, certamente, è stato uno dei più illustri statisti italiani, e questo a prescindere dal fatto che il giudice Caselli sia d’accordo o meno, che alla luce della storia, che non si fa nei tribunali, conta poco. Andreotti ha presieduto un governo di Centrodestra con i liberali, poi un governo di solidarietà nazionale, l’unico che abbia compreso al suo interno anche il PCI, che era il più grande partito di opposizione con un peso intorno al 33% ed il più grande partito comunista dell’Occidente, che governava allora quasi tutte le Regioni italiane.

Cito Andreotti perché è il Presidente del Consiglio che prima di Conte ha dovuto subire e gestire la più profonda crisi della nostra democrazia repubblicana dopo la guerra.

 

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C’erano decine di morti e feriti ogni settimana, magistrati, poliziotti, carabinieri, giornalisti, politici, gente comune, perfino operai, colpiti per strada, in casa, a scuola, all’università. Li ammazzavano e ferivano Prima Linea, le Br, i Nar fascisti.

Poi c’era una crisi economica fortissima: inflazione unita a recessione, disoccupazione, svalutazione. L’Italia sembrava che non potesse pagare il suo debito pubblico.

Il Pci che aveva una sua ideologia, che non era atlantista e nemmeno europeista scelse di non giocare più al tanto peggio tanto meglio, di far saltare il banco e tutti i banchieri, scelse la strada della solidarietà nazionale, mandò giù tanti di quei rospi e riuscirono a salvare il Paese.

Quelle scelte gli furono rimproverate per una vita da tanti puristi, moralisti, di sinistra e di destra e da un piccolo manipolo di liberal liberisti che sono più che altro dei furbettisti.

Andreotti non attaccò mai il Pci in quegli anni, poi ci si divise ancora passata la crisi e il PCI insulto’ Andreotti tutti i giorni sulle colonne de L’Unità e Andreotti spesso fece sul Pci battute feroci e imperiture.

Oggi la crisi è ancora più grave di allora e l’Esercito che anche allora invocavano può servire al massimo a fermare i runners e le gite fuori porta.

Se non si mettono d’accordo e l’opposizione smette per un attimo di fare l’opposizione andremo tutti a ramengo: Muoia l’Italia sembrano dire le nostre opposizioni, peccato perché il mio Bel Paese mi piaceva per viverci e perfino per morire.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Opposizione nel sistema e fuori dal sistema

Conte ieri ha attaccato platealmente i due capi dell’opposizione i quali in effetti da due giorni erano riusciti a far credere agli italiani che l’Italia avesse sottoscritto l’uso del Mes e invece non era vero.

Andreotti avrebbe attaccato Berlinguer in una conferenza stampa? Cito Andreotti non solo perché, certamente, è stato uno dei più illustri statisti italiani, e questo a prescindere dal fatto che il giudice Caselli sia d’accordo o meno, che alla luce della storia, che non si fa nei tribunali, conta poco. Andreotti ha presieduto un governo di Centrodestra con i liberali, poi un governo di solidarietà nazionale, l’unico che abbia compreso al suo interno anche il PCI, che era il più grande partito di opposizione con un peso intorno al 33% ed il più grande partito comunista dell’Occidente, che governava allora quasi tutte le Regioni italiane.

Cito Andreotti perché è il Presidente del Consiglio che prima di Conte ha dovuto subire e gestire la più profonda crisi della nostra democrazia repubblicana dopo la guerra.

 

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C’erano decine di morti e feriti ogni settimana, magistrati, poliziotti, carabinieri, giornalisti, politici, gente comune, perfino operai, colpiti per strada, in casa, a scuola, all’università. Li ammazzavano e ferivano Prima Linea, le Br, i Nar fascisti.

Poi c’era una crisi economica fortissima: inflazione unita a recessione, disoccupazione, svalutazione. L’Italia sembrava che non potesse pagare il suo debito pubblico.

Il Pci che aveva una sua ideologia, che non era atlantista e nemmeno europeista scelse di non giocare più al tanto peggio tanto meglio, di far saltare il banco e tutti i banchieri, scelse la strada della solidarietà nazionale, mandò giù tanti di quei rospi e riuscirono a salvare il Paese.

Quelle scelte gli furono rimproverate per una vita da tanti puristi, moralisti, di sinistra e di destra e da un piccolo manipolo di liberal liberisti che sono più che altro dei furbettisti.

Andreotti non attaccò mai il Pci in quegli anni, poi ci si divise ancora passata la crisi e il PCI insulto’ Andreotti tutti i giorni sulle colonne de L’Unità e Andreotti spesso fece sul Pci battute feroci e imperiture.

Oggi la crisi è ancora più grave di allora e l’Esercito che anche allora invocavano può servire al massimo a fermare i runners e le gite fuori porta.

Se non si mettono d’accordo e l’opposizione smette per un attimo di fare l’opposizione andremo tutti a ramengo: Muoia l’Italia sembrano dire le nostre opposizioni, peccato perché il mio Bel Paese mi piaceva per viverci e perfino per morire.

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Pier Luigi Tolardo

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