Anima e Cacciavite si intitola così l’ultimo libro di Enrico Letta, ne ha scritti molti, il primo nel suo nuovo ruolo di segretario del Pd, quasi un manifesto ideologico e programmatico.

L’Anima significa l’identità che il Pd e la sinistra italiana hanno perso, questa è una sincera ed esplicita autocritica personale di Letta, in modo ancora più evidente dopo la grande crisi economica del 2008, rimanendo ancorati al blairismo degli anni ‘90 non più attuale .

La sinistra non ha voluto vedere l’esigenza di protezione sociale di larga parte della società , emersa ancora più forte dopo l’epidemia COVID e ha scordato perfino il termine giustizia sociale, il dovere ridistribuire non solo la ricchezza ma anche le tante opportunità che la globalizzazione ha offerto solo ad una parte minoritaria della società, quella già privilegiata aumentando così le differenze e bloccando l’ascensore sociale.

Ad esempio la possibilità importante di poter studiare all’estero per qualche anno e imparare veramente una lingua che fa la differenza per una carriera ed un lavoro che rimane accessibile ancora solo a pochi.

Questi errori della sinistra hanno generato il successo del populismo e del sovranismo.

Il Pd di Letta quindi mette al centro della sua azione l’istruzione ma con la logica del Cacciavite, l’altro termine del titolo.

Rinunciare alla politica degli annunci, dei lanci roboanti di nuove , grandi riforme ogni settimana o giorno, perdendo e facendo perdere la consapevolezza che si tratta di processi in cui la fatica e l’attenzione quotidiana e la cura dei dettagli sono essenziali .

Per questo Letta è concretissimo: non vuole rifare la Costituzione, gli basterebbe una legge elettorale che ridia ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, regolamenti parlamentari che scoraggino la pratica del cambio di casacca, la sfiducia costruttiva per evitare crisi al buio.

L’orizzonte del Pd di Letta è sempre europeo ed europeista come lui: i problemi urgenti della riforma degli ammortizzatori sociali e di un sistema efficiente di formazione permanente per i lavoratori, la necessità di un salario minimo a livello europeo , sono tutti temi che richiedono uno sforzo comune, un processo nuovo di forte integrazione europea.

La necessità di un’economia sostenibile dal punto di vista ambientale richiede che questa non venga vista o fatta vedere come una minaccia al tenore di vita e alla sicurezza dei più deboli.

È un testo appassionante, nutrito dalle esperienze extra politiche a continuo contatto con i giovani di Letta che non si propone come leader che fa tutto lui e che sa tutto lui: la sfida è fare del Pd un partito in cui chi partecipa porti il suo contributo alla discussione collettiva Grazie all’uso della Rete per costruire proposte insieme e non per diffondere odio, pregiudizi e slogan.

Si parla poco e niente nel libro di alleanze, coalizioni ed è una cosa delle migliori e più giuste.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Anima e Cacciavite

Anima e Cacciavite si intitola così l’ultimo libro di Enrico Letta, ne ha scritti molti, il primo nel suo nuovo ruolo di segretario del Pd, quasi un manifesto ideologico e programmatico.

L’Anima significa l’identità che il Pd e la sinistra italiana hanno perso, questa è una sincera ed esplicita autocritica personale di Letta, in modo ancora più evidente dopo la grande crisi economica del 2008, rimanendo ancorati al blairismo degli anni ‘90 non più attuale .

La sinistra non ha voluto vedere l’esigenza di protezione sociale di larga parte della società , emersa ancora più forte dopo l’epidemia COVID e ha scordato perfino il termine giustizia sociale, il dovere ridistribuire non solo la ricchezza ma anche le tante opportunità che la globalizzazione ha offerto solo ad una parte minoritaria della società, quella già privilegiata aumentando così le differenze e bloccando l’ascensore sociale.

Ad esempio la possibilità importante di poter studiare all’estero per qualche anno e imparare veramente una lingua che fa la differenza per una carriera ed un lavoro che rimane accessibile ancora solo a pochi.

Questi errori della sinistra hanno generato il successo del populismo e del sovranismo.

Il Pd di Letta quindi mette al centro della sua azione l’istruzione ma con la logica del Cacciavite, l’altro termine del titolo.

Rinunciare alla politica degli annunci, dei lanci roboanti di nuove , grandi riforme ogni settimana o giorno, perdendo e facendo perdere la consapevolezza che si tratta di processi in cui la fatica e l’attenzione quotidiana e la cura dei dettagli sono essenziali .

Per questo Letta è concretissimo: non vuole rifare la Costituzione, gli basterebbe una legge elettorale che ridia ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, regolamenti parlamentari che scoraggino la pratica del cambio di casacca, la sfiducia costruttiva per evitare crisi al buio.

L’orizzonte del Pd di Letta è sempre europeo ed europeista come lui: i problemi urgenti della riforma degli ammortizzatori sociali e di un sistema efficiente di formazione permanente per i lavoratori, la necessità di un salario minimo a livello europeo , sono tutti temi che richiedono uno sforzo comune, un processo nuovo di forte integrazione europea.

La necessità di un’economia sostenibile dal punto di vista ambientale richiede che questa non venga vista o fatta vedere come una minaccia al tenore di vita e alla sicurezza dei più deboli.

È un testo appassionante, nutrito dalle esperienze extra politiche a continuo contatto con i giovani di Letta che non si propone come leader che fa tutto lui e che sa tutto lui: la sfida è fare del Pd un partito in cui chi partecipa porti il suo contributo alla discussione collettiva Grazie all’uso della Rete per costruire proposte insieme e non per diffondere odio, pregiudizi e slogan.

Si parla poco e niente nel libro di alleanze, coalizioni ed è una cosa delle migliori e più giuste.

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54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.