Sembra che il Vescovo Gaudenzio sia lontano anni luce da noi e dai nostri problemi, che lo si debba festeggiare per tradizione, perché si è sempre fatto e va bene così.
In realtà il Santo Vescovo Gaudenzio ci è più contemporaneo di quanto possiamo immaginare.
Gaudenzio si lasciava da poco alle spalle un’epoca pagana, politeistica, noi sembra ci stiamo entrando: sempre più gente anche a Novara adora gli idoli del denaro, del piacere, del successo, del potere piccolo e grande, della nazione, del popolo, delle nostre comodità.
Gaudenzio si confrontava tutti i giorni con l’eresia ariana da Ario, che stimava Gesù ma non credeva che fosse veramente Dio.
La società era pervasa da un diffuso senso di insicurezza e di precarietà e di paura.
Un sistema economico, sociale, culturale, morale sembrava declinare irreversibilmente ma un altro non sembrava apparire all’orizzonte.
Questa era la Comunità che guidava Gaudenzio, questa sembra ancora la nostra Comunità Novarese.
Come allora c’è bisogno di Santità che richiede la nostra Volontà libera ma che è un Dono che richiede di essere accolto docilmente.
Oggi come allora, ai tempi del Santo Vescovo Gaudenzio.