In un’ampia intervista rilasciata al quotidiano Avvenire mercoledì 8 aprile il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla ha definito senza mezzi termini sciacalli quanti sostengono che il Coronavirus sia un castigo di Dio.
Monsignor Brambilla ha anche stigmatizzato la superficialità di chi esce senza ragione e di chi parla di diritto di andare in chiesa.
Per il Vescovo la clausura della quarantena ci ha permesso di scoprire oltre all’Homo faber che lavora e produce l’Homo ludens che crea, gioca, legge, racconta, e ancora oltre l’Homo religiosus che si riappropria della dimensione spirituale.
Un esempio di amore e di donazione di se’ stessi è quello dei sanitari, lavoratori, religiosi che hanno perso la vita per aiutare gli altri in questa grave circostanza.
Dio ama l’uomo e non vuole castigarlo, semmai gli chiede sempre di rivedere anche alla luce di questa emergenza il proprio comportamento.