Le cronache del post Covid ci mostrano il volto di un’Italia che non avremmo voluto conoscere. Persone che volutamente non rispettano le regole minime del distanziamento fisico e dell’uso della mascherina. E poi si scopre che una quota molto elevata di aziende, circa il 25% di chi se ne è avvalso, hanno utilizzato la Cassa Integrazione Covid pur continuando a lavorare o senza flessione nei ricavi.

Si scopre che quasi 500 notai e 5 deputati aventi la partita Iva hanno richiesto ed ottenuto il contributo straordinario di 600 euro per l’emergenza Covid. A questo punto si scatena la ridda delle critiche su leggi magari troppo permissive, su sanzioni che potrebbero essere più pesanti, su richieste di dimissioni e di abbandono della vita politica.

 

 

Per contro c’è molta gente che non ha voluto chiedere il bonus, che anche a Novara ha restituito i buoni spesa alimentari del Comune dopo che aveva ricevuto la cassa Integrazione o il bonus dei 600 euro, molte persone che nell’emergenza hanno donato agli altri il proprio tempo e il proprio denaro.

Senza etica, senza principi morali radicati nella società, non ci sono leggi, governo, politica, Stato che possa tenere e reggere soprattutto in tempi di crisi gravi e inedite e globali  come quelle della pandemia  che stiamo ancora vivendo.

La crisi della religiosità tradizionale, della famiglia tradizionale, non può significare una deriva etica, un degrado dei comportamenti individuali che poi si allargano ad essere collettivi, le buone pratiche e i buoni esempi devono avere invece sempre più risalto se vogliamo uscirne non dico migliori e più forti ma soltanto uscirne.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Una risposta

  1. È sempre difficile a volte triste, parlare, scrivere dei cambiamenti sociali comportamenti della gente. Triste perché le frequentazioni diminuiscono, nei luoghi come chiese e oratori. Poi c’è un po’ di allegria cercata attraverso i social. Come stamattina, leggendo questo articolo,, non sarà proprio allegro, però ti fa capire molte cose. Come sempre, Pier è chiaro e con misura, competenza. Ci informa bene, la voce di novara ne fa da testimone. Grazie Pier da me e chi legge. F. PATA

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La morale e la legge

Le cronache del post Covid ci mostrano il volto di un’Italia che non avremmo voluto conoscere. Persone che volutamente non rispettano le regole minime del distanziamento fisico e dell’uso della mascherina. E poi si scopre che una quota molto elevata di aziende, circa il 25% di chi se ne è avvalso, hanno utilizzato la Cassa Integrazione Covid pur continuando a lavorare o senza flessione nei ricavi.

Si scopre che quasi 500 notai e 5 deputati aventi la partita Iva hanno richiesto ed ottenuto il contributo straordinario di 600 euro per l’emergenza Covid. A questo punto si scatena la ridda delle critiche su leggi magari troppo permissive, su sanzioni che potrebbero essere più pesanti, su richieste di dimissioni e di abbandono della vita politica.

 

 

Per contro c’è molta gente che non ha voluto chiedere il bonus, che anche a Novara ha restituito i buoni spesa alimentari del Comune dopo che aveva ricevuto la cassa Integrazione o il bonus dei 600 euro, molte persone che nell’emergenza hanno donato agli altri il proprio tempo e il proprio denaro.

Senza etica, senza principi morali radicati nella società, non ci sono leggi, governo, politica, Stato che possa tenere e reggere soprattutto in tempi di crisi gravi e inedite e globali  come quelle della pandemia  che stiamo ancora vivendo.

La crisi della religiosità tradizionale, della famiglia tradizionale, non può significare una deriva etica, un degrado dei comportamenti individuali che poi si allargano ad essere collettivi, le buone pratiche e i buoni esempi devono avere invece sempre più risalto se vogliamo uscirne non dico migliori e più forti ma soltanto uscirne.

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