Quasi ogni mese una grande città, Roma, Torino, Roma, Milano, vede fermarsi un intero quartiere, le persone vengono evacuate in palestre e centri sociali, la circolazione automobilistica si deve bloccare, anche quella ferroviaria, spesso anche i voli aerei.

Si tratta di disinnescare una grossa bomba inesplosa, trovata mentre si rifaceva una fogna, si scavavano delle fondamenta, si demoliva una casa, era lì ancora funzionante ma inattiva, da 80 anni, dalla fine della guerra.

 

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Da 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale si continuano a trovare bombe, che vanno disinnescate da artificieri dell’Esercito.

A 30 anni dalla fine della guerra ricordo ancora i moniti dei miei e della maestra e i manifesti a scuola che invitavano i bambini a non giocare con piccole bombe inesplose che si potevano trovare e che negli anni precedenti avevano fatto vittime e invalidi piccoli ed innocenti anche se la guerra era finita da un pezzo.

Ecco la Guerra è ancora fra di noi, continua a vivere con noi, una testimonianza muta quella delle Bombe mentre la testimonianza dei nostri vecchi che le bombe se le sono viste addosso e hanno avuto paura, terrore, speranza, sollievo.

Le bombe no, continuano ad esserci, monito perenne contro le guerre, i nazionalismi, i sovranismi esasperati. Basta non fare finta che non esistano ancora.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Le bombe

Quasi ogni mese una grande città, Roma, Torino, Roma, Milano, vede fermarsi un intero quartiere, le persone vengono evacuate in palestre e centri sociali, la circolazione automobilistica si deve bloccare, anche quella ferroviaria, spesso anche i voli aerei.

Si tratta di disinnescare una grossa bomba inesplosa, trovata mentre si rifaceva una fogna, si scavavano delle fondamenta, si demoliva una casa, era lì ancora funzionante ma inattiva, da 80 anni, dalla fine della guerra.

 

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Da 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale si continuano a trovare bombe, che vanno disinnescate da artificieri dell’Esercito.

A 30 anni dalla fine della guerra ricordo ancora i moniti dei miei e della maestra e i manifesti a scuola che invitavano i bambini a non giocare con piccole bombe inesplose che si potevano trovare e che negli anni precedenti avevano fatto vittime e invalidi piccoli ed innocenti anche se la guerra era finita da un pezzo.

Ecco la Guerra è ancora fra di noi, continua a vivere con noi, una testimonianza muta quella delle Bombe mentre la testimonianza dei nostri vecchi che le bombe se le sono viste addosso e hanno avuto paura, terrore, speranza, sollievo.

Le bombe no, continuano ad esserci, monito perenne contro le guerre, i nazionalismi, i sovranismi esasperati. Basta non fare finta che non esistano ancora.

© 2020-2024 La Voce di Novara
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54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.