C’è il Craxi che voleva fare in Italia una socialdemocrazia europea alla Mitterand, alla Brandt, alla Olof Palme e quindi criticava, d’accordo con personalità come Norberto Bobbio, le ambiguità del PCI di Berlinguer che ricercava un’impossibile terza via fra comunismo e socialdemocrazia.
C’è il Craxi che quando Bobbio sostiene che esiste una questione morale perché il fine di portare avanti un Terzo Polo fra Dc e PCI non giustificava le tangenti allora Craxi liquidava Bobbio come ” intellettuale dei miei stivali”.
C’è il Craxi che fa entrare l’Italia nel G-7 picchiando i pugni sul tavolo, il Craxi di Sigonella che non cede agli americani e c’è il Craxi che non accetta di farsi processare.
Neanche dopo 20 si riesce a distinguere i vari Craxi, nemmeno l’uomo arrogante che si mette a fare quasi a cazzotti con un steward dell’Alitalia che meritava i fischi e l’ultimo Craxi che muore e viene sepolto fuori dall’Italia e potrebbe avere diritto alla pietà se non fosse che ci dividiamo sul fatto che fosse in esilio oppure latitante.
Tanti Craxi, ognuno ha il suo: quello della famiglia, quello degli ex socialisti, quello degli ex comunisti , quello degli italiani .