È noto, come tutti tengono a sottolineare, che le scuole vadano riaperte al più presto. Contemporaneamente è noto che moltissimi tengono a sottolineare come per loro, la scuola sia la cosa più importante.
Naturalmente c’è chi lo pensa davvero e, presumo siano la maggioranza. Ma ci sono anche gli ipocriti che lo dicono perché è opportuno dirlo (e spero siano la minoranza). Un po’ come per il termine “arte” nel “Dizionario dei luoghi comuni”di Gustav Flaubert, dove si dice “parlarne bene”. Della scuola occorre parlarne bene, almeno come concetto generale anche se poi si fanno i ricorsi al Tar per una insufficienza, si dà fuoco alla macchina del professore di matematica o si denuncia il preside, ma questa è un’altra faccenda.
E allora nella disperazione generale per la chiusura della scuole, mi azzardo a buttare lì una proposta: anziché tre mesi di vacanza, ne facciamo uno. In considerazione che gli studenti hanno perso e perderanno più di un mese di scuola, potremmo optare per recuperarlo abolendo le inutili vacanze di Pasqua (che non sono i tre canonici giorni della festa religiosa, ma molti di più), potremmo far finta di niente sul giorno della festa del Santo Patrono (anche perché non ho mai visto troppi adolescenti in Basilica per i festeggiamenti), potremmo anche glissare su una festa cretina come il carnevale e, dulcis in fundo, potremmo andare a scuola a giugno ed anche a luglio.
Non lo vieta nessuno, è tecnicamente fattibile, ed è profondamente giusto, vista l’importanza capitale che riveste la scuola nella coscienza di ognuno di noi. Chi è d’accordo alzi la mano…
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Abolire le vacanze di Pasqua: massimo una settimana.
Abolire le vacanze di Carnevale, “festa cretina”: 2 o 3 giorni
Abolire la festività del patrono: 1 giorno.
Scuola a giugno e luglio: niente esami di Stato?
Le scuole primarie e i loro docenti non hanno perso nessun giorno di scuola, la scuola dell’infanzia chiude il 30 giugno.
Interessante riflessione!
Non c’è che dire, una proposta che interpreta la volontà popolare e rispetta il lavoro dei Docenti.
Proponete alla ministra dell’Istruzione questa ennesima manovra di propaganda, mi sa che PD e 5 Stelle potrebbero anche votarla, noi aspettiamo di votare, anche in città, per dare un primo assaggio di quanto valgono i voti degli Insegnanti!
Mi compiaccio che Lei, come rappresentante di un sindacato che rappresenta solo docenti, non la pensi come me. Ora però pare che a pensarla così, non sia solo Mario Grella, ma anche un certo Mario Draghi. Cordialità.