Non lo so cosa avrei deciso al posto dì Mark Zuckerberg, il fondatore e proprietario di Facebook che ha sospeso l’account Fb dell’ormai ex presidente Donal Trump. So bene che comunque Trump ha continuato e continua a parlare anche attraverso Fb attraverso gli account di milioni di suoi sostenitori negli USA e perfino in Italia.

Mark Zuckerberg che non fa pagare nessuno di noi per tenere un account su Fb e che non obbliga nessuno a sottoscrivere un regolamento che prevede che il gestore, a suo giudizio, possa sospendere chi istiga all’odio contro gli avversari politici , all’insurrezione violenta contro le istituzioni.

In questi quattro anni Zuckerberg ha resistito con forza alle pressioni degli avversari di Trump, i democratici che avrebbero voluto che Trump venisse sospeso da Facebook e ha fatto bene, ma stato minacciato da Trump e dai suoi avversari di rendere responsabile legalmente, penalmente e civilmente, Facebook in solido con i suoi utenti per il contenuto dei loro post.

Alla fine Zuckerberg, un giovane cittadino statunitense che ha fatto molto per il suo Paese, ha visto il Parlamento del suo Paese, uno dei più antichi del mondo, invaso per la prima volta nella storia, da un’orda di invasati violenti istigata dallo stesso Presidente uscente, mentre i senatori stavano certificando l’esito di una votazione democratica di tutto il popolo americano in cui lui stesso Zuckerberg ha garantito che la campagna elettorale avesse un dibattito libero e diffuso.

Non so cosa avrei fatto al suo posto: certo la responsabile di evitare ulteriori scontri e spargimenti di sangue l’avrei sentita e forte, perché la ricchezza, il potere e tutta la libertà è sempre inscindibile dalla responsabilità verso gli altri e le istituzioni democratiche.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Trump e Facebook

Non lo so cosa avrei deciso al posto dì Mark Zuckerberg, il fondatore e proprietario di Facebook che ha sospeso l’account Fb dell’ormai ex presidente Donal Trump. So bene che comunque Trump ha continuato e continua a parlare anche attraverso Fb attraverso gli account di milioni di suoi sostenitori negli USA e perfino in Italia. Mark Zuckerberg che non fa pagare nessuno di noi per tenere un account su Fb e che non obbliga nessuno a sottoscrivere un regolamento che prevede che il gestore, a suo giudizio, possa sospendere chi istiga all’odio contro gli avversari politici , all’insurrezione violenta contro le istituzioni. In questi quattro anni Zuckerberg ha resistito con forza alle pressioni degli avversari di Trump, i democratici che avrebbero voluto che Trump venisse sospeso da Facebook e ha fatto bene, ma stato minacciato da Trump e dai suoi avversari di rendere responsabile legalmente, penalmente e civilmente, Facebook in solido con i suoi utenti per il contenuto dei loro post. Alla fine Zuckerberg, un giovane cittadino statunitense che ha fatto molto per il suo Paese, ha visto il Parlamento del suo Paese, uno dei più antichi del mondo, invaso per la prima volta nella storia, da un’orda di invasati violenti istigata dallo stesso Presidente uscente, mentre i senatori stavano certificando l’esito di una votazione democratica di tutto il popolo americano in cui lui stesso Zuckerberg ha garantito che la campagna elettorale avesse un dibattito libero e diffuso. Non so cosa avrei fatto al suo posto: certo la responsabile di evitare ulteriori scontri e spargimenti di sangue l’avrei sentita e forte, perché la ricchezza, il potere e tutta la libertà è sempre inscindibile dalla responsabilità verso gli altri e le istituzioni democratiche.

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