Mi concedo raramente alle lusinghe televisive e non ne sono affatto pentito, ma mi era già capitato il sette dicembre scorso per l’apertura della Scala (apertura si fa per dire) e mi è accaduto questa sera per “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, per la regia televisiva di Edoardo De Angelis. È in occasioni come questa che ci si riconcilia con il mezzo televisivo.
Una versione inaspettatamente originale, concepita per la televisione con una ambientazione anni Cinquanta e con un taglio centrato sul dualismo tra mezzi piani e primi piani, con qualche indugio sulla camera a mano, un colore dominante di abiti, carte da parati, tessuti, verdastro livido che sembra assorbire in sé le altre tinte, e un colore oro-sporco mano mano che si va verso la sera della vigilia. Un colonna sonora molto originale, interpreti all’altezza della situazione con il protagonista, Luca Cupiello interpretato da Sergio Castellitto, che sa di non poter imitare l’inimitabile, se vogliamo con l’unico neo di una pronuncia partenopea non proprio perfetta.
Del resto Castellitto interpreta Luca dove Eduardo “era Luca”. Del tutto inutile dire del testo attenendo alla categoria della perfezione. Adesso posso riporre il telecomando per un altro paio di mesi.