«In partenza i lavori per la bonifica dell’ex Macello»

In partenza i lavori per la bonifica dell’ex Macello. L’affidamento ufficiale dei lavori alla ditta F.lli La Rocca è arrivato mercoledì 3 marzo, annunciato dal sindaco Alessandro Canelli durante la sua diretta social. Si tratta della seconda tranche d’interventi per la rimozione dell’amianto dal compendio abbandonato di piazza Pasteur. Sui due edifici più compromessi erano già stati eseguiti a maggio dello scorso anno.

«I lavori sono pronti a partire – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini – L’Asl ha ritenuto opportuno effettuare dei nuovi prelievi di campioni su due edifici, per cui sarà necessario attendere gli esiti, ma nel frattempo sarà possibile intervenire su tutti gli altri». L’operazione prevede, nel complesso, la rimozione di 14 manti di copertura in lastre di cemento amianto, comprese le listellature e il rifacimento di tre tetti.

Via libera, dunque, all’intervento della F.lli La Rocca di Muro Lucano (Potenza), la stessa azienda che si era occupata di rimuovere l’amianto dalla scuola Coppino. L’azienda in realtà si era già aggiudicata il bando a metà gennaio, ma il Comune le aveva richiesto della documentazione aggiuntiva e aveva avuto tempo fino al 25 gennaio per consegnarla (leggi qui).

Nel quartiere si tratta di «un intervento molto atteso, da oltre 10 anni», come più volte sottolineato dagli stessi Canelli e Paganini. La rimozione dell’amianto, infatti, oltre ad avere ricadute importanti in termini ambientali e per la salute dei residenti della zona, rappresenta anche un’opportunità di svolta e di riqualificazione per l’intero compendio. Le ultime due aste, tenutesi sotto la giunta Ballarè, erano infatti andate deserte: l’acquirente avrebbe dovuto sostenere la bonifica a proprie spese, con investimenti che evidentemente risultavano poco sostenibili.

Quali scenari si apriranno dopo che la bonifica sarà terminata? Il compendio è stato inserito nello stesso project financing per il recupero di Casa Bossi; progetto, quest’ultimo, che ora, dal punto di vista storico artistico, dovrà essere valutato dalla Soprintendenza, come emerso nella commissione consiliare di venerdì 5 marzo (leggi qui).

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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«In partenza i lavori per la bonifica dell’ex Macello»

In partenza i lavori per la bonifica dell’ex Macello. L’affidamento ufficiale dei lavori alla ditta F.lli La Rocca è arrivato mercoledì 3 marzo, annunciato dal sindaco Alessandro Canelli durante la sua diretta social. Si tratta della seconda tranche d’interventi per la rimozione dell’amianto dal compendio abbandonato di piazza Pasteur. Sui due edifici più compromessi erano già stati eseguiti a maggio dello scorso anno.

«I lavori sono pronti a partire – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini – L’Asl ha ritenuto opportuno effettuare dei nuovi prelievi di campioni su due edifici, per cui sarà necessario attendere gli esiti, ma nel frattempo sarà possibile intervenire su tutti gli altri». L’operazione prevede, nel complesso, la rimozione di 14 manti di copertura in lastre di cemento amianto, comprese le listellature e il rifacimento di tre tetti.

Via libera, dunque, all’intervento della F.lli La Rocca di Muro Lucano (Potenza), la stessa azienda che si era occupata di rimuovere l’amianto dalla scuola Coppino. L’azienda in realtà si era già aggiudicata il bando a metà gennaio, ma il Comune le aveva richiesto della documentazione aggiuntiva e aveva avuto tempo fino al 25 gennaio per consegnarla (leggi qui).

Nel quartiere si tratta di «un intervento molto atteso, da oltre 10 anni», come più volte sottolineato dagli stessi Canelli e Paganini. La rimozione dell’amianto, infatti, oltre ad avere ricadute importanti in termini ambientali e per la salute dei residenti della zona, rappresenta anche un’opportunità di svolta e di riqualificazione per l’intero compendio. Le ultime due aste, tenutesi sotto la giunta Ballarè, erano infatti andate deserte: l’acquirente avrebbe dovuto sostenere la bonifica a proprie spese, con investimenti che evidentemente risultavano poco sostenibili.

Quali scenari si apriranno dopo che la bonifica sarà terminata? Il compendio è stato inserito nello stesso project financing per il recupero di Casa Bossi; progetto, quest’ultimo, che ora, dal punto di vista storico artistico, dovrà essere valutato dalla Soprintendenza, come emerso nella commissione consiliare di venerdì 5 marzo (leggi qui).

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.