«Nessun accanimento sulla pasticceria Capoferri, ma gran dispiacere». L’assessore alla Sicurezza Luca Piantanida commenta così la vicenda della morte improvvisa di Sauro Capoferri, 61 anni, titolare di una pasticceria storica in corso Risorgimento. Il funerale è in programma oggi, venerdì 11 dicembre, alle 15,15 nella chiesa di Sant’Antonio; sul lato opposto del luogo della tragedia, avvenuta mercoledì scorso, al termine di un controllo da parte della polizia locale. Capoferri aveva avuto un battibecco con uno degli agenti, al termine del quale si è accasciato a terra. Era stato proprio quell’agente a prestargli i primi soccorsi, ma per il 61enne non c’è stato nulla da fare.
La notizia della tragedia si è diffusa rapidamente in città, così come la voce secondo cui il pasticcere avrebbe reagito a una situazione di accanimento da parte dei vigili, per le sanzioni ricevute in merito alle violazioni delle norme anti Covid. In aggiunta a quella per sosta in contromano, rimediata durante il controllo terminato con la tragedia.
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Quanti controlli e quante sanzioni aveva subito la pasticceria?
«Dalla polizia locale risultano 3-4 controlli e una sola sanzione elevata per mancato rispetto del Dpcm – risponde l’assessore Piantanida – I controlli scattano sulla base delle segnalazioni e devo dire che ne riceviamo di numerose in generale e numerose erano anche quelle relative a comportamenti scorretti nella pasticceria. Non possiamo non andare a verificare. Sono molto dispiaciuto per quanto successo e ho chiesto una relazione al comandante, per capire meglio quanto accaduto – aggiunge – A prescindere da ciò che emergerà, èsicuramente una brutta vicenda e nei confronti di Capoferri c’è grande cordoglio. Ho vissuto per circa 30 anni nella zona di corso Risorgimento e lo conoscevo da cliente: era una bravissima persona, oltre che un professionista molto apprezzato. L’ultima volta ci eravamo visti in estate, quando con l’assessore al Commercio Franzoni abbiamo fatto il giro dei locali per organizzare l’allestimento dei dehor in ottica anti Covid».
In città abbiamo avuto modo di raccogliere una sensazione di forte tensione da parte dei titolari dei locali, già provati dalle restrizioni sull’attività e dai mancati incassi, rispetto ai controlli delle forze dell’ordine: quante sanzioni avete elevato sinora?
«Dal 1° ottobre, data di inizio delle restrizioni, a oggi la polizia locale ha emesso 95 sanzioni fra titolari di locali, avventori e responsabili di assembramenti di fronte ai bar – risponde Piantanida, che aggiunge – La situazione è certamente complessa: la gente è spaventata dalla pandemia (e questo spiegherebbe le numerose segnalazioni, ndr) ed è necessario far rispettare le regole, ma usando sempre il buon senso. Questa è la linea che abbiamo adottato, di concerto con l’assessorato al Commercio, proprio per evitare di infierire su un settore già provato: in primis deve esserci un’attività di sensibilizzazione rispetto alle regole previste dal Dpcm, per noi la sanzione è un fallimento. Ma la sensibilizzazione deve avere seguito, dopo il terzo avviso non si può certo fare finta di niente».
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Mi dispiace per quello che successo a Novara , Lascio un commento di quello che accade sulla mia pelle ….Causa lockdown dei centri diurni , da Mamma separata ho seguito mio Figlio con disabilità , dal mese di Febbraio fino ad oggi 13 Dicembre….Il Padre l’ho teneva 3 giorni alla settimana .Per staccarmi da mio Figlio di anche se siamo ancora … Lockdown , di punto in bianco si apre il centro di via Cornice di Borgomanero ….Mi sembra proprio strano.