Novara, si stacca l’intonaco da un soffitto in una classe del Nervi. E’ successo questa mattina, giovedì 29 aprile, nella 2B dell’istituto novarese: a fare segnalazione è stato il consigliere provinciale Milù Allegra in avvio di consiglio provinciale. «Il calcinaccio ha sfiorato un collega che per fortuna non si è fatto male e in classe c’era soltanto un ragazzo, anche lui sta bene. E’ un fatto molto grave, so che il consigliere Andrea Crivelli è molto attento e sul pezzo, ma serve essere ancora più attenti. Questa volta l’abbiamo scampata».
Crivelli ha confermato subito la presenza dei tecnici per un sopralluogo: «Stiamo verificando l’entità del danno e le cause del distacco per poter programmare al più presto l‘intervento di ripristino. Quanto accaduto, fatto imprevedibile e rispetto al quale ci siamo comunque immediatamente attivati, ci rammarica in quanto l’amministrazione si è, con i fatti, – ha detto dimostrata particolarmente attenta nella programmazione degli interventi di manutenzione degli edifici scolastici di nostra competenza, investendo numerose risorse. Proprio quest’anno siamo tra l’altro intervenuti al Nervi al quarto piano, per un problema di controsoffitti e intonaci in un’aula. Purtroppo l’incidente odierno rappresenta una delle conseguenze negative generate dalla riforma Del Rio che, per due anni, ha bloccato di fatto bloccato qualsiasi possibilità di investimento delle Province sugli immobili. Ora stiamo lavorando con le risorse che abbiamo».
Sulla vicenda si è registrata anche una presa di posizione del consigliere regionale del Pd Domenico Rossi: «La pandemia potrebbe aver creato un equivoco – ha detto – problemi della scuola non nascono e finiscono con la discussione sulle lezioni in presenza o in Dad. Non basta tornare in aula, come non bastava andarci prima del Covid per avere una scuola sicura, prima ancora che di qualità. Il Covid ha solo peggiorato tutti i punti di criticità. Non appena ci distogliamo dai problemi posti dal virus tornano a galla quelli enormi che lo hanno preceduto, a partire da quello della sicurezza che, purtroppo non è l’unico».
Per Rossi «questa mattina al Nervi è “andata bene”, perché nessuno è rimasto colpito dal crollo. Ma non possiamo continuare a immaginare di mandare a scuola i nostri ragazzi e il personale pregando che non crolli un pezzo di scuola. Dobbiamo esigere che il Next Generation EU sia lo strumento utile almeno per mettere mano seriamente ai problemi dell’edilizia scolastica. Per gli altri problemi serve pensiero, immaginazione, desiderio e un forte investimento da parte di ciascuno di noi sull’unico strumento che è garanzia di uguaglianza, democrazie e prosperità di un Paese. Con Fondazione Benvenuti in Italia da anni lavoriamo per aumentare cultura e consapevolezza su questi temi e per collaborare concretamente alla messa in sicurezza delle nostre scuole anche attraverso il Fondo Vito Scafidi».
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